Black Widow il tavolo di design in Pole Position

Black Widow è un tavolo ispirato alla velocità concepito con la tecnologia e i materiali di un mezzo da corsa, dalle forme taglienti, in costante movimento.

Una trave centrale in carbonio strutturale sostiene le gambe in alluminio fresato dal pieno.

Il risultato è un tavolo che riesce a coniugare design innovativo e forti contenuti ingegneristici. Alluminio e carbonio si fondono creando un?architettura complessa, un telaio evoluto che richiama le macchine da competizione, visibile anche dal top grazie all?utilizzo di un piano in vetro che esalta la struttura di black widow.

Black Widow nasce dalla lavorazione di un blocco in ergal da oltre 200 kg con una macchina a controllo numerico a 5 assi.

Il tubo centrale in carbonio è la “spina dorsale” di black widow.

Questo pezzo (ottenuto stratificando diversi fogli di carbonio sino a raggiungere lo spessore di 8 mm) è realizzato con la stessa tecnologia utilizzata per costruire gli alberi delle barche a vela da regata, per garantire un’elevata resistenza al carico.

Nella parte terminale del tubo sono avvitati gli evoluti giunti in alluminio, frutto di complessi calcoli ingegneristici che permettono di collegare la trave in carbonio con le gambe distribuendo in modo uniforme i carichi sulla struttura.

La parte superiore delle gambe, avvitata al giunto, è concepita come un telaio a cui vengono fissate delle lame in alluminio da 6 mm, carenate con delle lastre in carbonio per aumentarne la resistenza meccanica.

La parte inferiore è caratterizzata dal complesso piedino regolabile in alluminio sempre fresato dal pieno. Le regolazioni vengono effettuate con una chiave a brugola fornita nel kit di montaggio.

FLAVER illumina la nuova serie UN MEDICO IN FAMIGLIA

Il 20 settembre ritorna “Un medico in famiglia”. Una delle serie di maggior successo ed impatto di RAIUNO, la fiction che è in grado di raccontare con simpatia e freschezza le tante dinamiche delle famiglie e delle società di oggi. Tante nuove sorprese nella sesta edizione in 13 puntate ogni domenica sera che vede il ritorno di Giulio Scapati assieme a Lino Banfi.

Tutti insieme torneranno a divertirci e a farci trascorrere delle piacevolissime serate, contornati dalle lampade Flaver con i modelli Aurora, Bicolours, Coco, Flò, Trepertre e Multiplo per meglio illuminare la scena!



AURORA SMALL – Lampadario, Sospensione – FLAVER

Concorso nazionale di design LUCE ECOLOGICA – Edizione 2009

PRESENTAZIONE

L’azienda OLUX Illuminazione bandisce il concorso nazionale di design LUCE ECOLOGICA – Edizione 2009. ” Il concorso si rivolge ai giovani designer e agli studenti delle scuole di design, italiani, e prevede la progettazione di un corpo illuminante a tipologia libera per ambiente domestico che abbia in se i temi del basso consumo e della compatibilità e sostenibilità ambientale.

BANDO

TEMA

Grazie alla ricerca di tecniche di riciclaggio e riuso di materiali, il progettista oggi ha a disposizione nuovi materiali ottenuti per riciclo di materiali nobili, carta, legno, metalli, vetro, ma anche di materie plastiche ed altri materiali di sintesi. Mentre la ricerca tecnologica nel campo delle sorgenti luminose a basso consumo vede i LED e le Fluorescenti in prima fila nel rapporto efficienza luminosa/consumo energetico.

Il tema del concorso riguarda il progetto di una lampada decorativa che rispetti i seguenti punti:

1. Sorgenti luminose a basso consumo (LED e Fluorescenti)

2. Materiali a basso impatto ambientale ottenuti dal riciclo o dalla sintesi di materiali di scarto e materiali biodegradabili a base organica e loro derivati.

PREMI

1° Classificato. Premio: contratto per l’industrializzazione, produzione e commercializzazione del progetto, con delle royalties a favore del designer.

CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE

Il concorso è aperto ai giovani designer e agli studenti delle scuole di design, e delle Facoltà di Architettura, Ingegneria, Disegno Industriale di tutta Italia. Gli studenti possono partecipare individualmente o in gruppi, per i quali deve essere indicato un capogruppo.

ELABORATI

L’iscrizione è gratuita ed avviene automaticamente presentando gli elaborati (per un massimo di 3 progetti a persona o a gruppo) sotto forma di disegni tecnici quotati e disegni esplicativi, completati con note di commento e con l’indicazione dei materiali ipotizzati per la produzione e il costo orientativo dei materiali utilizzati; il tutto va inviato via mail all’indirizzo oluxilluminazione@gmail.com.

• le generalità per esteso (nome, cognome, data e luogo di nascita, nazionalità, indirizzo, telefono,

indirizzo e-mail, se studente l’Istituto di provenienza)

• una dichiarazione che prevede i seguenti punti: a) i disegni da me presentati sono originali e di mia creazione. Se qualche disegno dovesse risultare copiato sono consapevole del fatto che verrei immediatamente squalificato dal concorso. Confermo che tutte le informazioni riportate sono veritiere. b) Autorizzazione a trattenere il disegno originale per pubblicare e fotografare ogni dettaglio dei disegni, nonché esporlo durante eventi e manifestazioni fieristiche.”

DATA DI CONSEGNA

Gli elaborati, nelle modalità specificate, devono pervenire entro il 31/12/2009.

Olux

oluxilluminazione@gmail.com

INFORMAZIONI

Per qualsiasi altra informazione potete rivolgerVi a: oluxilluminazione@gmail.com

Vistosi: creazioni senza tempo

È concepito sui tavoli del design internazionale, ma ancora prende vita in Laguna, dal soffio dei maestri vetrai, da mani che lo plasmano con gesti sapienti. È il vetro delle creazioni Vistosi.

La storia di Vistosi si snoda attraverso cinque secoli durante i quali questa firma del vetro è andata affermandosi, riuscendo a distinguersi anche nei periodi di crisi della produzione vetraria Muranese. Nel XVII secolo il veneziano Zuanne Geronimo Gazzabin, conosciuto con l’appellativo di ‘Vistoso’, divenne proprietario di una fornace a Murano: da allora la famiglia rimase nell’elitè artistico-vetraria muranese, protagonista della fortuna del prezioso manufatto.

La tradizione familiare dei maestri vetrai Vistosi è indissolubilmente legata al successo della vetraria veneziana nel mondo, e allo stesso modo ha attraversato l’Europa e solcato gli oceani, in cerca di consenso e sfide sempre nuove.
Verso la metà del secolo scorso, Guglielmo e Luciano Vistosi riportarono sul mercato lo stile e la maestria che avevano reso indelebile il nome della famiglia, riuscendo a fissare lo stile Vistosi in “creazioni senza tempo“, riconoscibili nelle forme raffinate dei pezzi che prendevano vita sul tavolo dei designers: un’antichissima forma d’arte usciva per sempre dall’alveo della tradizione per entrare nella modernità.

La sinergia tra vetro e design, incontro di materia e pensiero, di arte e tecnica, di forma e slancio vitale, si è tradotta nel connubio della firma Vistosi con i più importanti nomi della creatività internazionale: Aulenti, Dal Lago, De Lucchi, Dordoni, Leclerc, Magistretti, Mangiarotti, Meda, Peduzzi Riva, Santachiara, Sottsass, sono solo alcuni di essi. Ne è nato uno scambio reciproco di ispirazione, in cui l’estro dei designers ha dovuto a volte piegarsi alle esigenze del vetro e la materia da parte sua ha solcato il nuovo territorio della ricerca sui materiali.

Vistosi fu tra i precursori della nuova era, credendo in un futuro in cui il vetro diventava materia ideale per l’espressione della creatività e della diffusione della luce. Questa inedita filosofia, rivelatasi vincente negli anni Cinquanta, si ripropone oggi nella ricerca di nuove tecniche di lavorazione e di un design che ne valorizzi la purezza e le peculiarità.

Rivitalizzate dal design, la tecnica e la lavorazione sapiente dei materiali rimangono però il punto di partenza di qualsiasi creazione. Nelle fornaci del Gruppo Vistosi esperti chimici ricercano varianti alle composizioni di sabbie e minerali che da secoli si tramandano gelosamente in Laguna, ottenendo sempre nuove “alchimie” che aumentano la trasparenza, la malleabilità, la purezza del materiale e permettono la realizzazione di inediti colori, decori e riflessi; i progettisti mettono a punto forni e tecniche di fusione in grado di cuocere miscele sempre più ricercate e sofisticate per garantire al Maestro Vetraio una materia prima di estrema qualità e dalla resa impeccabile.

Resta immutata la missione aziendale di creare pezzi “senza tempo” come Giogali, Neverrino, Munega, Lepanto, disegnati negli anni ’60 e ’70, ma estremamente attuali e di grande successo ancora ai nostri giorni. Nel nome Vistosi convivono così le tecniche millenarie del vetro lavorato a mano e soffiato a bocca, con sperimentazioni del design e studio dei materiali. Ecco “i cristalli”, “le aquamarine”, “gli ambrati” ed “i neri”, modi sempre nuovi di “vestire con il vetro”, tradotti in collezioni inedite.

Il presente è tensione continua a migliorare tecniche e materiali, a cercare inattese armonie tra il vetro e le sue forme: la nobiltà dell’elemento è valorizzata dallo studio delle linee; la materia elaborata per mettere a disposizione dei creativi la sua resa migliore, nella consapevolezza che il bel vetro non vive di luce propria ma trae forza dai particolari.

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Vistosi rivisita il gancio Giogali con la versione Giogali 3D.

Frutto di una ricerca connotata da rigore metodologico e dalla sperimentazione di tecniche produttive improntate sull’innovazione tecnologica e funzionale, la lampada Giogali di Angelo Mangiarotti, progettata per la Vetreria Vistosi nel 1967, nasce improntata sul concetto di giunto, rapporto stabilito tra un componente che fa da elemento costruttivo e la struttura generale del prodotto in se.
Il lampadario Giogali, che prende nome dal termine veneto che indicare il laccio che lega il carro al giogo, introduce una nuova concezione nell’uso del vetro. L’elemento base è costituito da un anello piegato che, agganciandosi in serie forma catene di cristallo, a loro volta componibili, che possono costituire infinite soluzioni formali, da lampadari fino a quinte scenografiche per dividere gli ambienti.
Vetro strutturale quindi, che a distanza di quarant’anni, in occasione dell’Euroluce del Salone del Mobile del 2005 è stato ripresentato con una gamma di possibilità applicative ampliate.
La nuova versione, Giogali 3D presenta un nuovo tipo gancio, sempre in vetro, progettato in modo da permettere l’unione agli altri anelli in quattro direzioni per formare una maglia continua con caratteristiche di una grande flessibilità di installazione nello spazio.

Fonte: http://www.design-italia.it

La mia lampada-zucca fatta di gioielli bambini.


Intervista a PATRICIA URQUIOLA


Repubblica — 26 marzo 2006   pagina 48   sezione: DOMENICALE

Ho conosciuto la plastica a Milano. Venivo da Madrid, studiavo da architetto, in Spagna non c’era quel gusto e quella cultura del disegno che ho trovato in Italia. Il mio incontro con la plastica non è avvenuto nelle università, nelle scuole o negli studi, almeno non subito. Ma a cena a casa di amici. C’era qualche invitato in più? Ecco che saltava fuori la Plia, la pieghevole ideata da Piretti per Castelli. Ce l’avevano tutti, era un oggetto familiare e insieme di culto. Un’invenzione geniale: una sedia che non ingombra perché non c’è, appare solo quando serve, e quando è lì non prende spazio anzi lo decora con la sua trasparenza e intelligenza. Succedeva vent’anni fa. Rimasi a Milano per finire gli studi con Castiglioni. Da allora ho cominciato le mie ricerche con la plastica: la sedia Flower per De Padova con Magistretti, per Kartell con Lissoni la libreria One, la Fjord per Moroso. La plastica ti pone di fronte ai suoi “difetti”, ti costringe ad avere a che fare con le imperfezioni del suo fluire. Si tratta di gestirli, giocarci, trasformarli in decoro. è un materiale naturale e insieme tecnologico, che puoi e devi usare riempiendolo delle tue esperienze, delle tue memorie, dei tuoi sogni. Nel tavolino-vassoio Usame per Kartell, tutto trasparente, ho eliminato le nervature, aggiunto decoro direttamente nello stampo. è venuto fuori un oggetto silente e dolce, un attrezzo utile che si può trasportare nei vari ambienti della casa, in salotto come in camera da letto, per bicchieri, bottiglie, libri. Dice «usami», e mentre lo fa non perde la sua gentilezza, i fiori di jinko inseriti fanno ombre e riflessi, sono visibili in tridimensionale dandogli un aspetto di sospensione. Un po’ art decò. E tutto questo con costi ridotti, perché questa è l’ altra forza che ha la plastica, una virtù non ancora esplorata del tutto: è malleabile ai progetti creativi, economica, riproducibile e non per questo meno importante. Lo scorso anno con il tavolino T-table, sempre per Kartell, questo mi è stato ancora più chiaro. Il desiderio era quello di una ricerca sul possibile legame tra naturale e artificiale e degli effetti che la loro “amicizia” avrebbe potuto produrre. Era un periodo in cui leggevo cose sul transgenico e sugli innesti. Mi sono detta: perché non pensare a un oggetto che richiami un elemento come il fossile, un tavolo transgenico dove la plastica traduca un resto di erbacce. Ho lavorato sulla superficie per ottenere nuovi effetti visivi e tattili. Sul piano del T-table si alternano pieni e vuoti che disegnano una specie di ricamo. C’ è chi lavora sul barocco, sulla memoria storica riproposta in chiave ironica. Io preferisco giocare su una naturalità che sia ricca di segni: la plastica, che è un campo ancora tutto da indagare, secondo me ha tutte le potenzialità per produrre ancora scoperte. Gli stampi stessi sono opere d’ arte, gli oggetti che si producono a volte sono complessi per ricerca e gusto, ma a prezzi abbordabili. Io lavoro con l’industria, ne devo tenere conto. E mi piace che sia così, perché il design è un pensiero delle cose per tutti. è anche un’ ispirazione semplice, privata, frutto di una passeggiata. Ero a Bruxelles, fui colpita da uno di quei braccialetti fatti di perline con l’ elastico, di quelli che usano le bambine. Lo portai insieme alla mia amica Eliana Gerotto da Foscarini. Dicemmo: vogliamo fare una lampada così. Accettarono, nacque Caboche, una specie di zucca fatta con un centinaio di sfere stampate in polimetilmetacrilato trasparente che si montano su fascette a loro volta stampate circolari. Ognuno può costruirla da sé come fosse un braccialetto. Fa una luce bellissima. Ed è plastica. Caboche è al femminile. Gioiello di plastica. In futuro ce ne saranno sempre di più, e avranno di che imparare anche dal riciclaggio e dal riuso. O così spero. L’ autrice è architetto e designer – PATRICIA URQUIOLA

Il recupero del vetro diventa opera d’arte.

 

E’ grazie alla ricerca e all’arte di Alessandro Palumbo che attraverso l’uso di materiali di riciclo nascono elementi unici d’arredamento.
Ecco che il vetro, di comuni bottiglie di uso domestico, ritorna a vivere con forme diverse, ottenute mediante l’utilizzo di alte temperature.
La struttura di ciascun oggetto è irripetibile e la colorazione è data da quella originaria del vetro utilizzato.
Delle vere e proprie opere d’arte che fanno tendenza e design.

 

Sil Lux illuminazione di design e di qualità.

Sil Lux nasce nel 1985. Oggi l’azienda è una realtà imprenditoriale dove la qualità del prodotto si abbina alle più moderne tecnologie produttive. Gli stabilimenti sono situati a Quarto d’Altino, a pochi chilometri da Venezia e a due minuti dall’autostrada da Venezia-Trieste e occupano un’area di 10.000 mq di cui 5.000 sono coperti, in gran parte dedicati alla produzione, allo stoccaggio, agli uffici ma anche alla presentazione di tutti i modelli. Le lampade sia delle collezioni moderne che delle collezioni classiche, prodotte da Sil Lux, inconfondibili per le loro linee tracciate dai designer più attuali, sono conosciute per la loro affidabilità e competitività. É ormai noto che Giuseppe Saccon, il fondatore della Sil Lux ha fatto della qualità e del servizio alla clientela, la propria filosofia aziendale.

Il Fuori Salone 2009 di Martinelli Luce

Grande successo di pubblico e di critica ai due eventi fuori salone a cui Martinelli Luce ha partecipato durante Euroluce 2009. In particolare le lampade “Big Size” hanno illuminato lo spazio La Perla, sede dell’evento “Skin. Emotional Surface, a touch of Extended Light” ideato da De Ponte Studio DPSA+D di Milano, e hanno colpito per i loro effetti scenografici.
All’evento “HANDMADE >< INDUSTRIAL – Il fatto a mano incontra un progetto industriale” la lampada Hole-Light progettata dall’architetto Luisa Bocchietto ha incuriosito e destato molto interesse per l’effetto ottico derivante dalla sua particolare forma geometrica.

Martinelli Luce illumina il Centro Commerciale Katanè

Lunedì 4 maggio ha aperto i battenti il Centro Commerciale Katanè (Catania ) su una superficie di circa 24000 metri quadrati con all’interno un Ipercoop e 76 negozi. Fedele alle sua tradizione di azienda specializzata nell’illuminazione di grandi spazi con grandi lampade, Martinelli Luce ha utilizzato nella galleria commerciale e negli spazi comuni, diversi prodotti della sua gamma come la lampada a sospensione Glouglou, il sistema Gate, la lampada Corona nelle due versioni in alluminio e metacrilato con disco dicroico e il sistema ZH.

Modaedesign su Facebook…

Salve ragazzi oggi Modaedesign.com ha aperto una nuova forma di comunicazione con tutti i suoi clienti e non, infatti attraverso Facebook saranno lanciate offerte e promozioni, cercateci ed aggiungeteci ai vostri contatti… …ogni giorno un’offerta, nuova ed esclusiva, per Social Network più importante al mondo.

Ecco il nostro contatto: nicola@modaedesign.com.

Lampada Arum di Sandro Santantonio per Lucente

 


La nuova Lampada Arum, realizzata da Lucente e disegnata da Sandro Santantonio, è ispirata al mondo floreale, alle candide e pure calle… E’ una lampada da terra con struttura metallica verniciata bianca opaca e rivestimento in tessuto elasticizzato sfoderabile e lavabile. Tessuto disponibile nei colori avorio oppure rosso.
Presentata in occasione di Euroluce 2009, Arum è stata considerata una delle lampade più interessanti.

Martinelli Luce: stand Euroluce 2009

Le novità di Martinelli Luce hanno riguardato soprattutto le fonti luminose, tenendo molto in considerazione il risparmio energetico. Tra le lampade presentate spiccano:

– Glouglou a led: apparecchio a sospensione a luce diretta e indiretta, formata da due
diffusori in metacrilato trasparente uniti a un disco in alluminio verniciato dove sono fissati sia nella parte superiore che inferiore i circuiti a Led.
2065/B 78×0.5W luce diretta e 12×0.5W luce indiretta (LED BIANCHI)
2065/C 78×0.5W luce diretta e 12×0.5W luce indiretta (LED RGB)

– Hole-light: Lampada da soffitto a luce diffusa, stampata in rotazionale in polietilene.
La fascia laterale della lampada può essere verniciata in modo da sparire su un soffitto scuro e ottenere così un grande buco di luce. Completo di alimentatori elettronici per lampade fluorescenti.
Ø120 H35 6x40W 2Gx13 FL + 1x22W 2Gx13 FL

Elica di Brian Sironi per Martinelli Luce, novità Euroluce 2009

Disegnata da un giovane progettista Brian Sironi, vincitore al concorso “Young & Design 2009” del premio spe ciale “Il Design dello Stupore”. La struttura è in alluminio verniciato nel colore bianco e la sorgente luminosa è costituita da una striscia di LED ad alta efficienza 3200°K.

Si chiama Elica con la sorgente luminosa a led ha un ottimo rapporto consumo efficienza luminosa, è stato uno dei pochi progetti presentati ad Euroluce 2009 che ha visto l’applicazione dei led nell’ambito decorativo.

La lampada sposa bene le funzioni estetiche e funzionali. L’accensione e lo spegnimento della lampada, non è demandata al solito interurrore, ma avviene ruotando il riflettore in orizzontale.

Descrizione tecnica:  
Lampada da tavolo a luce diretta orientabile con struttura in alluminio verniciato nel colore bianco, sorgente luminosa a Led nel colore bianco. Prevista in due grandezze: L 60 H 38 cm; L 76 H 52 cm.

Ventilatori a pale: Italexport è il top del design!

Italexport, azienda simbolo e leader internazionale del “made in Italy” per la produzione di Ventilatori a Pale che completa e qualifica l’allestimento di un arredamento di design e di lusso, entra nella grande vetrina espositiva di www.modaedesign.com.

Nei Ventilatori a Pale Italexport ha realizzato una crescita costante in termini di qualità di prodotto e design, affermandosi con merito sul mercato mondiale. Presenta, nella sua vasta collezione, elementi di particolare pregio e design che trovano elegante collocazione nella casa e in ogni altro ambiente ove si ha particolare attenzione al design e all’arredamento di alta gamma.

Italexport con i suoi Ventilatori a pale si presenta con tutta la sua collezione su www.modaedesign.com ed oggi, in particolare, con la migliore selezione della produzione per la casa e per gli ambienti di lavoro e di lusso in genere ove spicca in ogni particolare e si focalizza la cura del design.

Oluce: Ibiza e Krystal di Francesco Rota

Oluce: Ibiza e Krystal di Francesco Rota

Francesco Rota, interior e product designer, nasce a Milano nel 1966.

Nel 1994 si laurea presso l’Art Center College of Design di La Tour-de-Peilz, in Svizzera.

Nel 1995 torna a Milano, dove apre il suo studio di design e inizia a collaborare con aziende italiane e straniere. Tra i suoi lavori più importanti ricordiamo la progettazione degli showroom di Versus, John Richmond e L’Oreal, l’interior design per gli uffici, lo showroom e il magazzino dello stabilimento e della sede milanesi di Oluce, l’interior design di uffici, showroom e abitazioni per la sede di Milano della Bals Corporation e l’interior design per la Women Celebrities Agency di Parigi. Ha inoltre curato la progettazione e gestione degli spazi per l’esposizione della Nestlè presso il Superstudio+ durante il Salone Internazionale del Mobile di Milano del 2004.

In occasione dell’ottava Mostra Internazionale di Architettura di Venezia del 2004 ha realizzato alcune istallazioni per Daimler Chrysler – Mercedes Benz nelle Corderie dell’Arsenale, mentre l’anno successivo, sempre a Venezia, si è occupato della progettazione della ‘Terrazza Martini’ per Martini&Rossi in occasione della 62a Mostra Internazionale di Arte Cinematografica.

I suoi lavori come product designer comprendono le intere collezioni di elementi d’arredo per la casa e per ambienti esterni di Paola Lenti, azienda per la quale ha anche curato numerose istallazioni e ha disegnato il catalogo.

Ha inoltre progettato diversi modelli di lampade per Oluce, tra i quali l’Ibiza, una lampada da esterno dotata di altoparlante incorporato, e un’intera collezione di prodotti per Martini&Rossi volta a diffondere la conoscenza del marchio attraverso l’uso di oggetti personalizzati durante eventi speciali in luoghi pubblici selezionati.

Tra i lavori più recenti di Francesco Rota ricordiamo il divano Space e il set di bicchieri in ceramica Jet per l’azienda giapponese Bals Tokyo presentati in occasione del Salone Internazionale del Mobile di Milano del 2007.

Negli ultimi anni, Francesco Rota ha partecipato a esposizioni presso: lo Spazio Opos, la galleria Luisa Delle Piane, lo Spazio Zeus, la Biennale Internationale Design di Saint Etienne, l’Hannover Messe e la Triennale di Milano.

Francesco Rota ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il primo premio al concorso ”Life in Motion” nell’ambito degli International Audi Design Awards e due menzioni speciali, una in occasione del 19� Premio Compasso D’Oro 2001 con ”Linea”, una chaise longue da interno, l’altra al 20° Premio Compasso D’Oro 2004 con ”Island”, un divano per esterno.

Dal 2004 Francesco Rota è docente al Master in product design presso l’Istituto Europeo di Design di Milano.
Le sue lampade per Oluce:
Alias – 124 SP, 178 SP, 198 SP
Ibiza – 155
Ibiza – 155/A
Ibiza – 355/C, 355/L
Ibiza – 355/AC, 355/AL
Krystal – 307/C, 307/L
Line – 148
Line – 448, 449
Tessera – 113
Tessera – 113/SP
Tessera – 114
Tessera – 419

ZEPPELIN S1 di Flos

A 45 anni di distanza dalla nascita di Taraxacum S, un omaggio dichiarato ai fratelli Castiglioni e alla loro produzione di lampade in cocoon. Ottenuta rivestendo in tessuto la forma di un tradizionale lampadario a bracci in metallo. Con tanto di lampadine-candele con finitura trasparente a prova di calore. Tutto come nei prototipi del 1960, realizzati con acciaio elettrosaldato verniciato di bianco e rivestimento in cocoon: sorta di vetroresina morbida come una fibra tessile, perfetta per diffondere la luce. L’effetto è sorprendente. Ingegnoso e trasparente come la tela di un ragno.

0024 di Fontana Arte

 

È un pezzo storico del disegno industriale italiano. E risale a quando FontanaArte era la divisione artistica di una manifattura vetraria diretta da Giò Ponti. In fatto di illuminazione è il simbolo dell’innovazione: la modernità sotto forma di luce sintetizzata attraverso la purezza delle forme e la trasparenza dei materiali. In sintonia con l’estetica razionalista che negli anni ‘30 si esprimeva al meglio attraverso il vetro e il metallo cromato. Materiali che costituiscono la forma e la struttura di questa lampada a sospensione: un diffusore cilindrico in vetro sabbiato, con montatura in ottone cromato, inglobato in dischi di vetro temperato trasparente che formano il disegno di una sfera. Luminosa e immateriale.

Oluce: Cand-Led di Marta Laudani & Marco Romanelli

Oluce: Cand-Led di Marta Laudani & Marco Romanelli

Marta Laudani (Verona, 1954) e Marco Romanelli (Trieste 1958) collaborano dal 1986. Hanno disegnato per Arflex, Cleto Munari, Fontana Arte, Up&Up; attualmente lavorano per Bosa, Driade, Ferlea, Lema, Montina, Oluce, Seccocose View. Tra gli allestimenti ricordiamo: nel 1997 la monografica su ”Gio Ponti” per il Salone del Mobile e per l’Association Jaqueline Vodoz et Bruno Danese, numerose esposizioni tra cui ”Dichiarazione d’Interni” (1994), ”Oggetto Ambiente” (1994), ”Paradigmaticità delle Arti Decorative” (1995), ”Intorno alla Fotografia” (1998). Assieme hanno scritto ”Gli Spazi Del Cucinare” Electa, 1989; ”Design Nord-Est” Abitare Segesta, 1997. Tra le numerose mostre ricordiamo la personale al Museo Internazionale della Ceramica di Laveno nel 1998. Indipendentemente nei loro studi di Roma e di Milano si occupano di architettura degli interni (le loro realizzazioni sono state pubblicate sulle principali riviste internazionali). In corso d’opera per conto di Fiat Engineering, la ristrutturazione del Museo della Civiltà Romana all’EUR di Roma.
Marco Romanelli è Art Director della Oluce dal 1995 e della Montina dal 1996. Dal 1994 al 1997 è stato consulente della Driade per la collezione Atlantide. È stato redattore della rivista Domus dal 1986 al 1994 e dal 1995 lo è per Abitare. Nel 2000 ha curato la III Edizione di ”AV Aperto Vetro”, Biennale di Venezia.

Le loro lampade per Oluce:
Bianca – 335, 337
Cand-Led – 205
Fiore – 103
Fiore – 123
Fiore – 173
Fiore – 423
Fiore – 433
Lanterna – 277
Lanterna – 377
Lanterna – 477
Lanternina – 171, 172
Lanternina – 276, 277
Lanternina – 471
Lanternina – 473
Pin Stripe – 115
Pin Stripe – 119
Pin Stripe – 217
Pin Stripe – 417
Stone of Glass – 202, 203, 204
Stones – 207, 208
Universal – 108, 108/S, 109, 109/S
Universal – 106, 129

TOLOMEO di Artemide

Comparsa nel 1987, è stata subito un best seller, premiata con il compasso d’Oro. È la famosissima lampada da tavolo Tolomeo, disegnata da Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina. Tuttora un pezzo di design ammirevole per la leggerezza e la purezza delle linee, apprezzato per la sua intramontabile attualità. Ispirata a modelli tradizionali, Tolomeo è la rilettura originale delle lampade a molla del passato interpretate con tecnologie moderne e linee contemporanee. Il risultato è un oggetto innovativo e di grande stile, realizzato con pochi pezzi essenziali. La base è un disco in alluminio lucidato a cui è fissato il corpo lampada. Il meccanismo di equilibratura a molle consente infinite posizioni, con estrema manovrabilità.

SIKE di La Murrina

Nuovo corso per La Murrina, storico marchio veneziano sempre più impegnato in collaborazioni prestigiose per realizzare arredi luminosi di segno contemporaneo da affiancare alla tradizione dei celebri lampadari a candeliere. Tra i nuovi modelli lanciati nel 2007: il sontuoso Sike, disegnato da Karim Rashid, e ispirato al mondo dei frattali. Guardarlo è un incanto. È come assistere all’incontro tra geometria e preziosità. Il risultato è una creazione sinuosa e opulente che interpreta con originalità le unità che si ripetono infinitamente dando origine alla stessa forma in scala più grande. Un oggetto che è la somma di tanti elementi già definiti, che nel lampadario assume l’inconsueta forma di un otto, segno che rimanda al simbolo dell’infinito. Declinato attraverso la brillantezza dei vetri d’arte veneziani.

Oluce: Drop di Tito Agnoli

Oluce: Drop di Tito Agnoli

Tito Agnoli nasce a Lima, in Perù, nel 1931 da famiglia italiana. Rientra in Italia dopo la guerra. Pittore per formazione (studia con Sironi), nel 1949 si iscrive alla Facoltà di Architettura, dove si laurerà nel 1959 e sarà assistente di Gio Ponti e di Cardo De Darli. Già agli inizi degli anni ’50 intraprende però una intensa attività professionale nel campo del design. Progetta, tra gli altri, per Arflex, Cinova, Lema, Matteo Grassi, Molteni, Montina, Oluce, Pierantonio Bonacina, Poltrona Frau, Schiffini, Ycami. Più volte segnalato al Compasso d’Oro, nel 1986 vince la medaglia d’oro al Neocon di Chicago. Alcuni suoi pezzi sono conservati nella collezione permanente del MoMa di New York.

Le sue lampade per Oluce:
363
387
Drop – 4161
Drop – 253, 256, 259
Drop – 257, 258
Drop – 369
Drop – 156, 157
Drop – 469

Anthos di MM Lampadari

Un lampadario a sospensione con cinque luci interamente rivestito in strass di cristallo con gocce e coppette in vetro di Murano. Un pezzo romantico, dalle linee classiche e preziose. La struttura in ferro battuto e la tradizione dei mastri vetrai ne fanno un oggetto di gusto retrò. Gli strass, accessorio di moda del momento, lo reinterpretano in chiave contemporanea. Sono oltre trenta metri e rivestono completamente la strutture in ferro battuto. Così la sua polivalenza si adatta e si sposa con arredamenti sobri e ambienti improntati al design d’avanguardia. Anthos esiste anche in versione applique a una o due luci.

Stones of Glass di Oluce

Pietre luminose da appoggiare su un piano o addirittura a terra, da isolare o da accorpare in gruppi. Traduzione in vetro di Murano soffiato di un simbolo del mondo orientale. Belle e originali in interno, suggestive e decorative in esterno, uniscono l’artificialità a una forma massimamente naturale. Stone of Glass, (pietra di vetro) è una serie di lampade in vetro da appoggio con dimmer, diffusori in vetro opalino acidato di Murano. Progettate da Marta Laudani & Marco Romanelli in collaborazione con Massimo Noceto sembrano delle vere e proprie rocce. La small è esclusivamente da interni mentre le taglie medium e large sono disponibili in versione outdoor.

Oluce: Teda di Ferdi Giardini

Oluce: Teda di Ferdi Giardini

Nasce nel 1959 a Torino, si diploma nel 1982 presso l’Accademia di Belle Arti di Torino al corso di scenografia. Lavora come scenografo fino al 1985-86. Nel 1986 realizza alla galleria ”Franz Paludetto” di Torino la sua prima mostra personale di scultura. Viceversa le più recenti personali lo portano, nel 2000 a Milano alla galleria ”1000 Eventi”, a Torino alla galleria ”Carbone” e a Barcellona alla galleria ”Forma Libera” nel 1999. Collateralmente sviluppa l’attività di formatore e contribuisce alla realizzazione dei primi ”ambienti” al servizio dei bambini (ludoteche) a Torino. Con il ventilatore ”Blow” in polimetil-metacrilato prodotto nel 1997-98 da Luceplan, azienda con la quale collabora su altri progetti riguardanti la ventilazione, entra nel mondo del design. Dal 1999 inizia la collaborazione con Oluce su progetti di illuminazione da esterno e da appartamento.

Le sue lampade per Oluce:
Nerolia – 209
Teda – 102
Teda – 232
Teda – 302
Teda – 332

Leonardo di Santa&Cole

Delicate fasce avvolte intorno a una intelaiatura in metallo: è la suggestiva lampada a sospensione Leonardo. Che punta ad un effetto volumetrico importante, con leggerezza. Un po’ scultura, un po’ gomitolo. Nella struttura si richiama alla produzione di lampade scandinave del 20° secolo, con in più un tocco di spontaneità mediterranea: il designer catalano Antoni Arola l’ha ideata osservando le foglie intrecciate della pianta di agave. Usato come diffusore, il legno chiaro produce suggestive trasparenze, evidenziando la struttura venata del materiale ligneo. Prodotta in due formati. La piccola ha un diametro globale di 60 cm, ed è realizzata con nastri di larghezza 10 cm; la misura grande, 120 cm di diametro, utilizza strisce di larghezza 20 cm. Sovrapponendosi, le fasce vengono illuminate in modo differente, secondo livelli di trasparenza variabile rispetto alla sorgente luminosa posta al centro. Creando suggestivi effetti chiaroscurali. L’aggancio è al soffitto attraverso un disco circolare bianco. A produrlo è Santa&Cole, brand spagnolo di crescente popolarità, anche in Italia, grazie a un percorso qualitativo di grande coerenza.

Oluce presenta la lampada Colombo – 281

Oluce presenta la lampada Colombo – 281

Raccontare Joe Colombo significa raccontare la parabola breve ed intensa di uno dei più grandi designers italiani, morto, nel 1971, a soli 41 anni. La vita fulminea di un uomo che credeva fortemente nel futuro e che, proprio in quei fondamentali anni ’60 in cui il futuro cominciava di colpo a sembrare vicino, ce ne restituì una particolarissima prefigurazione. Il futuro di Joe Colombo era un futuro anti-nostalgico (non avrebbe probabilmente riconosciuto come ”futuro” questi anni ’90 che ci troviamo a vivere), in cui una tecnologia intelligente avrebbe aiutato l’uomo in tutte le sue attività, ponendo le basi per dei veri e propri nuovi modelli abitativi. Joe Colombo disegnò allora interi abitacoli. Primo fra tutti, per la Bayer, il Visiona ’69, cellula integrata definita da differenti ”stazioni funzionali”: il blocco ”Night-Cell” (letto+armadiature+bagno), il ”Kitchen-Box” (cucina+pranzo), il ”Central-Living” (soggiorno). Stazioni funzionali articolate sia in pianta che in sezione, come d’altronde avveniva quotidianamente nelle case disegnate da Joe Colombo, ove i pavimenti e i soffitti salivano e scendevano in un continuo accelerare e rallentare del dinamismo interno, ove le librerie erano sospese in alto e le luci incassate a pavimento. Questa è probabilmente la visione del futuro che di Joe Colombo si conosce maggiormente e che oggi può forse farci parlare, sorridendo, di utopia fantascientifica, ma ne esiste un’altra, molto meno analizzata, che proponeva viceversa singoli elementi in se stessi risolti e utilizzabili come condensatori di funzioni. Sto pensando al Mini-Kitchen innanzitutto, presentato nel 1963 alla XIII Triennale: un misterioso parallelepipedo di frassino plastificato su ruote che misurava cm. 75x75x90 e racchiudeva ”fornelli, forno, spiedo, grill, frigorifero, un vano per un servizio da sei di piatti, posate e bicchieri (in appositi alloggi per evitare rotture nel trasporto), un vano per pentole, una serie di cassettini per arnesi, un vano per i libri di cucina, un portacoltelli (inserito nella fiancata), un apriscatole (appeso), il coperchio del frigorifero fa anche da tagliere e da piano di lavoro, il coperchio di legno dei fornelli fa da vassoio” (da Domus 418, settembre 1964).

È evidente come l’idea qui sottesa sia quella di un futuro costruito da spazi indifferenziali (una prefigurazione del loft?) ove circolano oggetti risolutori capaci di caratterizzare e servire le singole zone. Lo stesso ragionamento si potrebbe fare per il famoso carrello Bobby del 1970 e persino per la poltrona Elda, ancora del 1970, ove l’alto schienale campisce un’area precisa, e per la lampada Colombo del 1972 che, grazie all’uso di una sorgente alogena, interpreta lo spazio come grande isola luminosa (non servono nemmeno più le pareti, basta essere dentro o fuori da quel cono di luce). Raccontare Joe Colombo significa poi raccontare qualcuno per cui la ricerca sconfinava sempre, da un lato in ricerca artistica (basti pensare alla straordinaria lampada Acrilica e ai suoi rapporti con le esperienze cinetiche e programmate), dall’altro in ricerca scientifica (lo è sicuramente quella sulla applicazione di nuovi materiali e nuove tecnologie: abbiamo già detto della luce alogena, pensiamo quindi allo stampaggio ad iniezione – la famosissima sedia per Kartell nel 1968).

E molte cose ancora si potrebbero dire raccontando Joe Colombo, su tutte però prevale la struggente constatazione che gli anni brevi ”della fantasia al potere” sono stati anche i brevi anni magici di Joe Colombo. Il destino ci ha impedito di sapere cosa questo genio visionario avrebbe fatto nel periodo buio che seguì. Ancora oggi tuttavia, venticinque anni dopo, molti dei suoi prodotti, allora futuribili, vivono quotidianamente accanto a noi, continuando a parlarci di un futuro migliore.

Le sue lampade per Oluce:
Coupé – 2202
Coupé – 3320/R
Coupé – 3321
Colombo – 281
Colombo – 626
Colombo – 761
Colombo – 885
Flash – 2205, 2206
Flash – 2207
Fresnel – 1148
Fresnel – 1148/EL, 1148/EC
Spider – 291
Spider – 3319
Spring – 499
Spring – 499

Lampada da tavolo AGARICON di Luce Plan

AGARICON
Organica ed evocativa nella forma, d’avanguardia. È la lampada da tavolo di Ross Lovegrove per Luceplan: oggetto alieno e domestico al contempo che fonde la diffusione della luce con la plasticità della sagoma. Un involucro leggero, innervato e semitrasparente, che illuminato crea suggestivi effetti cromatici a intensità variabile capaci di illuminare o semplicemente rischiarare. La lampada si compone di due parti: la base che contiene il bulbo luminoso e il coperchio, dotato di un anello sensoriale perimetrale, che funge da interruttore. Un sofisticato dimmer che reagisce alla semplice pressione delle dita. Dotazione tecnica innovativa, amichevole e intuitiva nell’uso, così come deve essere la nuova tecnologia. Adatto anche per la zona notte e l’ufficio.

Preview: Foscarini a Euroluce 2009.

Un ampio ventaglio di novità segnano la presenza di Foscarini alla XV edizione di Euroluce. Sette sono infatti i progetti che raccontano della sua vocazione all’innovazione, perseguita attraverso una continua ricerca e sperimentazione di nuove soluzioni nei significati, nelle forme, nei materiali: Allegretto (design Atelier Oï), Flap (design Marco Zito), Fly -Fly (design Ludovica e Roberto Palomba), Le Soleil (design Vicente Garcia Jimenez), Lumiere XXL (design Rodolfo Dordoni), Tress (design Marc Sadler) e Wave (design Studio Baruffi & De Santi).

Euroluce – Fiera di Milano, Rho
Padiglione 14 – stand D 28 – C23
22 – 27 aprile ore 9.30 – 18.30

Oluce il prestigio della tradizione…

OLUCE IL PRESTIGIO DELLA TRADIZIONE

Fondata nel 1945 da Giuseppe Ostuni, maestro d’arte, Oluce è, nel campo dell’illuminazione, la più antica azienda italiana di design ancora attiva. Prima del conflitto mondiale esisteva infatti la sola Arteluce di Gino Sarfatti, scomparsa alla fine degli anni ’90, nel 1948 nasceranno Azucena e Lamperti, nel 1950 Arredoluce e Stilnovo. Saranno però soprattutto Arteluce, Azucena e Oluce a focalizzare, per lunghi anni, il panorama italiano, costituendosi quali centri di incontro per quei progettisti che, fortemente coinvolti dalla ricostruzione prima e dalla nascita della produzione in serie poi, animavano il dibattito milanese: Vittoriano Viganò e i BBPR, Gigi Caccia Dominioni e Ignazio Gardella, Marco Zanuso e infine Joe Colombo.

Già nel 1951 Oluce partecipa, con successo, alla IX Triennale, presentando, nella sezione dell’illuminazione, curata da Achille, Livio e Pier Giacomo Castiglioni, un Luminator disegnato da Franco Buzzi. L’azienda, com’era tipico nella storia di quel periodo, raggiunge subito, grazie alla rivista Domus, un pubblico internazionale. I cataloghi degli anni ’50 testimoniano della peculiarità del lavoro di Ostuni, lavoro ancora sostanzialmente da indagare in chiave critica. Un grande successo è sancito da Tito Agnoli con le segnalazioni alla seconda edizione del Compasso d’Oro, nel 1955, di due lampade (il modello da terra 363 e uno speciale modello per libreria). Nel 1956 seguiranno, in rapida sequenza, altre due segnalazioni: per una notevolissima lampada da tavolo in polivinile a lamelle e per un apparecchio a sospensione (mod. 4461) con doppio diffusore in perspex. Fondamentale infine ricordare, nel 1954, l’apparecchio 255/387 (detto ”Agnoli”), esile tige che regge uno spot, a segnare la fine dei paralumi e l’adozione di lampade da terra molto semplificate anche nell’illuminazione domestica.

Oltre ad Agnoli, con Ostuni lavorano: Forti, dimenticato interprete delle nuove esigenze abitative della borghesia milanese, Arnaboldi, Monti e Minale. Ma è alla fine del decennio, e precisamente grazie all’incontro con Joe e Gianni Colombo, che Oluce acquista una più precisa carica rivoluzionaria. I fratelli Colombo (poi solo Joe proseguirà le sue acuminate incursioni nel mondo degli oggetti, dedicandosi Gianni all’arte pura) cercavano un interlocutore in grado di reagire alle loro provocazioni: lo troveranno in Ostuni. Innanzittutto nascerà la lampada da tavolo 281, conosciuta come ”Acrilica”, presente nel catalogo Oluce dal 1962. Curva di spessissimo perspex lungo cui la luce pare risalire, essa rimane da un lato come dimostrazione di un possibile punto di incontro tra arte e design, dall’altro come testimonianza di un uso colto dei nuovi materiali. Medaglia d’oro alla XIII Triennale, la stessa in cui Joe Colombo otterrà anche due medaglie d’argento (per il ”Combi-Center” e la ”Mini- Kitchen”), ”Acrilica” posiziona la figura di Joe Colombo tra i grandi interpreti dell’epoca.

Intanto, nel 1963, in produzione dal 1965, Marco Zanuso disegna per Oluce un dimenticato capolavoro, la lampada da tavolo modello 275 con grande diffusore in perspex bianco orientabile a rotazione su di una base in metallo laccato. Nel 1964/66, nuovamente da un materiale, il vetro stampato detto ”Lente Fresnel”, nascerà, con Joe Colombo, la famiglia di lampade stagne da esterno ”Fresnel” con base in metallo verniciato e diffusore trattenuto da mollette d’acciaio. Seguirà, nel 1965, il gruppo ”Spider” ove un unico corpo illuminante, disegnato come risposta ad una speciale lampadina a spot orizzontale, veniva montato, grazie ad uno snodo in melamina, in diverse situazioni (casa/ufficio) e su diversi supporti (tavolo/terra/ parete/soffitto), impostando il concetto stesso di ”famiglia” di lampade. La lamiera stampata, verniciata a fuoco in bianco, in nero, ma anche in arancio e marrone, scorrevole sulla tige cromata lucida, parlava del futuro. Nel 1967 ”Spider” vince il primo Compasso d’Oro per la Oluce e, nel 1972, è a New York per la indimenticabile mostra ”Italy: the New Domestic Landscape”.

Nel 1967 Colombo è però già più avanti e, con il modello ”Coupé”, conservato al MoMa di New York, propone uno stelo curvo di notevoli dimensioni a sorreggere una elegantissima calotta semicilindrica. La Coupé vince, nel 1968, lo ”International Design Award” dell’American Institute of Interior Designers di Chicago. Nel 1970 infine, entrata in produzione nel 1972, ad un anno dalla prematura scomparsa di Joe Colombo, nasce la ”Lampada alogena”, necessariamente da allora chiamata ”Colombo”. Prima alogena per interni ad apparire sul mercato, icona insuperata di un design assieme funzionale e contemporaneo. Intanto però alla Oluce è iniziata una nuova importantissima epoca, coincidente con il passaggio della proprietà da Giuseppe Ostuni alla famiglia Verderi e contrassegnata dalla preponderante figura di uno dei grandi maestri del design italiano: Vico Magistretti. Per molti anni Magistretti sarà art director e principale designer della compagnia, lasciando in essa una traccia inconfondibile e un patrimonio di riconoscibilità diffuso nel mondo intero. Kuta, Lester, Nara, Idomeneo, Pascal, Dim, Sonora, Snow, ma soprattutto Atollo, divengono nomi capaci di evocare il prodotto corrispondente. Atollo si trasforma addirittura in una sagoma, una silhouette grafica in grado di suggerire il concetto stesso di ”lampada”.

Atollo, imitata nel mondo intero, ma sostanzialmente inimitabile, vincitrice del Compasso d’Oro nel 1979, presente nelle collezioni permanenti dei maggiori musei di design e arti decorative del mondo, è quindi ormai molto di più che una lampada. È un mito. Il suo segreto sta probabilmente nella costruzione geometrica delle forme: il cono sul cilindro e sopra a tutto la semisfera. Scultura luminosa cui nulla è possibile togliere, nulla è possibile aggiungere. La presenza di Magistretti preserva intanto Oluce da facili incursioni nelle poetiche post-moderne, come è dimostrato dalla presenza in catalogo di numerosi pezzi di Bruno Gecchelin.

All’inizio degli anni ’90, sarà il rigore dello svizzero Hannes Wettstein, allora designer emergente, a caratterizzare la filosofi a dell’azienda. Ricordiamo, dello stesso Wettstein, il modello ”Soirée”, esile assemblaggio di alluminio e makrofol. Parallelamente trovano spazio le ironiche provocazioni di Riccardo Dalisi con i modelli ”Sister” e ”Zefiro”. Nel 1995, Oluce inizia un nuovo corso che, attraverso la art direction di Marco Romanelli, potenzia il successo internazionale e il riconoscimento critico della collezione. La nuova formula si incentra sulla valorizzazione di linguaggi estremamente differenti e personali in particolare appartenenti ad esponenti di spicco della ricerca contemporanea quali l’inglese Sebastian Bergne, lo svizzero Hans Peter Weidmann, gli italiani Laudani&Romanelli. Nel 1997 la lampada ”Estela” è il primo oggetto in produzione industriale dei fratelli Fernando e Humberto Campana, poetici interpreti del loro lontano Brasile. Nel 2000 con la serie ”Nuvola” inizia a collaborare con Oluce Toni Cordero. Tra i maggiori architetti italiani della sua generazione, Cordero si impone per le sue forme assolutamente dirompenti e non omologate. ”Nuvola” sarà il suo ultimo straordinario progetto.

Nel 2001 sassi in bianco vetro di Murano e canne in perspex trasparente popolano lo stand Oluce ad Euroluce. Disegnate da Laudani&Romanelli e da Ferdi Giardini propongono un modo di intendere il design che superi la funzione per farsi poesia. Su questo sentiero prosegue la ricerca di autorevoli voci internazionali che possano declinare le tipologie dell’illuminazione secondo la filosofi a di Oluce. Il compatto gruppo di progettisti si arricchisce allora inglobando l’americano Tim Power, lo scandinavo Harri Koskinen e l’italiano Carlo Colombo. Il nuovo millennio si apre quindi, per Oluce, con nuove collaborazioni e una nuova energia. Da un lato vengono esplorati territori al confine della luce: Ferdi Giardini propone con ”Nerolia” una lampada diffusore di essenze profumate, Francesco Rota, con ”Ibiza”, un apparecchio da esterno che contiene un sofisticato altoparlante, Laudani&Romanelli, con ”Cand-led”, una candela luminosa svincolata dalla presa e ricaricabile come i telefoni cellulari. Harri Koskinen, il giovane finlandese che è stato capace di rilanciare il design nordico sulla scena internazionale, alla sua prima prova oltre i confini nazionali, immagina, con ”Lamppu”, una lampada da lettura con testa amovibile e utilizzabile come torcia. Ciascuno di questi progetti apre una preziosa linea di ricerca e di innovazione.

Entra infine nella squadra Oluce, con ”Sorane” prima e quindi con ”Switch”, Oki Sato, ovvero Nendo, il più raffinato tra i nuovi progettisti giapponesi. Ma questa, ormai, non è più la storia dell’Oluce, piuttosto l’apporto della Oluce al design contemporaneo.

The Homology, novità per Kundalini 2009

 

Kundalini, marchio italiano di illuminazione ha rilasciato in antemprima alcune immagini di una delle novità che presenterà al nuovo Euroluce 2009 che si terrà a Milano, Italia. Si tratta di “The Homology” lampada da terra disegnata dal design italiano Giorgio Gurioli.

 

La lampada da terra The Homology è stata realizzata con un corpo compatto in poliuretano e acciadio sulla base. Il diffusore invece è in plexiglass opalescente termoformato e contiene una lampada 2G11 fluorescente da 55W.

 

Sara disponibile nei colori bianco, nero e arancione con le seguenti dimensioni:

 

H 186 cm, L 30 cm, larghezza 27,5 centimetri

 

Si tratta di una lampada dove è sicuramente riconoscibile lo stile di Gurioli e il segno moderno ed essenziale della geometria stessa dell’oggetto.

 

Un ottimo connubio fra risparmio energetico e nuove forme del design industriale legato all’illuminazione.

News: restyling grafico di MODAEDESIGN.com

Signori e signore siamo lieti di presentarvi il restyling grafico di MODAEDESIGN.com.

Con immagini più grandi troverete più facilmente quello che cercate.

Con la sezione “esplora per marchio” potrete ottimizzare le ricerche.

Con la pagina categorie e produttori in attimo riuscirete ad avere sott’occhio i prodotti più interessanti e le offerte più accantivanti.

MODAEDESIGN si propone come punto di riferimento sul Web a livello nazionale per il settore illuminazione decorativa, tecnica e di design.

Lampadari, Napoli e Caserta

I lampadari sono diventati oggi dei veri e propri complementi d’arredo, in grado di valorizzare gli ambienti, oltre che di illuminarli. Aziende come Modaedesign, con sede in provincia di Caserta, da sempre pongono al primo posto la ricerca della qualità realizzativa e della funzionalità nella ricerca dei migliori fornitori. In questo modo l’assortimento di lampadari in grado di essere perfettamente svincolati da mode e tendenze del momento, e quindi inseribili senza problemi in ogni contesto abitativo. L’azienda Modaedesign.com vanta una esperienza pluriennale nel campo dell’illuminazione di design per interni, e, grazie a personale esperto e qualificato, riesce a offrire ai propri clienti sempre il lampadario ideale per ogni tipo di esigenza. Tra le varie linee di lampadari, le principali sono quella di stile moderno e di design e quella di stile classico, in modo tale da garantire un’offerta completa. Nel vasto show room dell’azienda Modaedesign, con sede in provincia di Caserta, si possono visionare moltissimi modelli di lampadari, da quelli particolarmente preziosi, ideati per arredare e illuminare saloni e salotti, fino a quelli con linee più originali, dedicati alle camerette dei bambini. L’azienda Modaedesign, oltre alla vasta offerta di lampadari, si occupa anche di ogni tipo di materiale elettrico per l’illuminazione, in modo tale da poter sempre garantire ai propri clienti una completa assistenza post vendita.

Foscarini Caboche: la genesi.

Ispirazione
Ispirazione
Il prodotto
Il prodotto

L’idea di Patricia Urquiola deriva da un bracciale proveniente da un mercato delle pulci. Una moltitudine di gocce di plastica unite da un elastico che nella versione luminosa sono diventate 189 sfere in polimetilmetacrilato assemblate in un’unica forma anulare che ingloba la fonte di luce: una lampada alogena racchiusa tra due elementi in vetro satinato bianco.

In questo video vedrete la genesi e il perfezionamento di una lampada che diventerà un’icona del design.

ALT Lucialternative per “Amici”

Alt Lucialternative ha scelto quest‘anno di prestare alcuni dei suoi originali prodotti per l‘allestimento della scenografia della celebre trasmissione “Amici”, in onda tutti i pomeriggi e il mercoledì sera in diretta su Canale 5.

Le lampade scelte per arredare le case in cui vivono i concorrenti sono CICK, PLAY, K-LONG e SENSE.

“Amici” è una scuola a cui partecipa una classe di circa 20 alunni, appositamente scelta, con ragazzi tra i 18 e i 25 anni che aspirano a diventare cantanti, ballerini di Jazz, Hip Hop e danza classica o attori. I concorrenti seguono per tutto l‘anno lezioni di varie materie con i relativi insegnanti. Sono ripresi dalle telecamere e nel corso dell‘anno soggiornano in un albergo.
Il programma è diviso in due fasi: la fase iniziale, da ottobre a dicembre, in cui le capacità artistiche degli aspiranti professionisti vengono perfezionate e giudicate esclusivamente dagli insegnanti della rispettiva materia, e la fase finale, da gennaio ad aprile, in cui l‘avanzamento dei finalisti è totalmente affidato al televoto. Giunti a questa fase i concorrenti alloggiano in appartamenti arredati con elementi di design, che risaltano durante le riprese quotidiane e durante la diretta della domenica e del mercoledì sera.

Di seguito alcune immagini delle case dei ragazzi.

Multiplo di Flaver direttamente dal RIS

                         
Bianco assoluto per un elemento d’arredo modulare, che interpreta l’evoluzione e si integra con eleganza in un ambiente moderno.

Lampada da terra MULTIPLO

Flaver design

Vetro extrabianco satinato. Base inox satiato

20.019 MAX
MAX 7x60W e27

20.020 SMALL
MAX 5x60W e27

 

L’illuminazione come strumento di marketing

Soluzioni innovative per i negozi.
Philips ha presentato di recente un’ampia gamma di soluzioni e sistemi per l’illuminazione pensati per clienti e negozianti, un’anteprima del ruolo che l’illuminazione giocherà nel futuro dei punti vendita. L’obiettivo è fare dello shopping quotidiano un’esperienza interattiva, trasformando l’atmosfera dei negozi in un modo semplice ed efficace di rendere prodotti e vetrine più attraenti dal punto di vista estetico.

Soluzioni flessibili
Atmosphere Flipbook è una soluzione ideata per aiutare i negozianti a trasformare completamente l’atmosfera del negozio per adattare l’ambientazione alle nuove collezioni o per attirare diversi tipi di clientela nelle varie fasce orarie della giornata: ogni pagina di Flipbook costituisce una diversa atmosfera del negozio o design illuminotecnico. L’utente deve semplicemente sfogliare le “pagine” fino a individuare l’atmosfera desiderata. L’apertura della pagina attiva un insieme specifico di installazioni del sistema illuminotecnico del negozio creando l’atmosfera desiderata. Lighting Tiles sono invece unità illuminanti intelligenti a LED che consentono al negoziante di creare un look completamente diverso per il proprio negozio, o parte di esso, in modo semplice e veloce. Le “piastrelle luminose” consentono design dinamici o statici, con la possibilità persino di muovere le immagini, e possono venire modificate facilmente dall’utilizzatore finale senza problemi di programmazione. Queste unità modulari mono- o bilaterali possono venire facilmente assemblate per formare unità più grandi, come “pareti” o “blocchi” di luce, accessibili da qualunque direzione.

Prodotti interattivi
Reactive Spotlight costituisce un nuovo modo di coinvolgere le persone al loro ingresso nel negozio: il sistema crea un’ingegnosa interazione tra negozio e cliente, spingendo quest’ultimo a girare più liberamente, senza dover avviare una conversazione diretta con qualcuno. Quando è acceso, Reactive Spotlight illumina normalmente i prodotti principali, ma quando un cliente si avvicina, un fascio luminoso si restringe intelligentemente per mettere a fuoco direttamente il prodotto. Una simile messa in evidenza del prodotto rappresenta una risposta raffinata all’interesse manifestato dall’acquirente. Reactive Spotlight è dotato di un sensore integrato che, quando rileva l’avvicinarsi di un cliente all’espositore, attiva un cambio nelle celle a cristalli liquidi poste di fronte alla sorgente luminosa a LED. Il fascio luminoso si restringe, attirando ingegnosamente l’attenzione sul prodotto con un lieve movimento della luce. All’allontanarsi del cliente il fascio di luce torna gradualmente alla modalità originaria, pronto a riattivarsi all’arrivo di un nuovo cliente interessato.

Decorativi e funzionali
Philips combina i numerosi vantaggi dei diodi illuminanti (LED) per creare milioni di colori, fornire una luce bianca di qualità elevata e dar vita ad effetti di luce personalizzati, senza il costo e le complessità dei metodi di illuminazione tradizionali. Il sistema AmbiScene offre ai negozianti la possibilità di creare la giusta atmosfera adeguando l’illuminazione a particolari collezioni, ai cambi di stagione, a nuove gamme di prodotti, o addirittura alle diverse ore del giorno. È sufficiente premere un tasto, un’operazione facile e veloce che non crea distrazioni allo staff. Le soluzioni a LED consentono agli utenti di cambiare l’ambientazione senza dover sostenere il costo e l’impegno di interventi di tinteggiatura e rinnovo, in modo più naturale e con la semplice pressione di un tasto. Alcuni esempi di lampade e applicazioni a LED: la serie PhilipsCove di apparecchi di illuminazione, che offre una scelta di colori dinamici e saturi, di bianchi essenziali e di effetti di luce dinamica e d’accento per spazi piccoli o ristretti e per zone da mettere in evidenza; la gamma Philips ColourBlast, che produce un colore ricco e non schiarito e crea effetti di cambio colore per creare un’ambientazione dinamica e attraente all’interno del negozio (il suo fascio di luce ‘soft-edge’ è l’ideale per svariate applicazioni indoor e outdoor); il ColourChaser Touch è un controllore di illuminazione dinamica facile da usare, in grado di controllare fino a 100 gruppi di apparecchi per illuminazione intelligenti DMX; Philips Spot LED, una famiglia di proiettori e downlighter, disponibili nelle versioni bianco caldo e bianco freddo, che non producono raggi UV/IR e rappresentano la tecnologia a LED più innovativa ed efficace, consentendo notevoli risparmi di energia; Philips Spot LED Dynamic, che irradia un colore perfettamente miscelato con un fascio di luce da 20º, senza creare ombre di colore (luce bianca calda o bianca fredda di alta qualità, priva di raggi UV e calore).

Illuminazione per gli alimenti freschi
Una buona illuminazione è particolarmente importante per l’esposizione dei cibi freschi, poiché ne esalta l’aspetto naturale ed il colore. Oltre all’enfasi posta sulla naturalezza dei colori, un elemento cruciale per i negozi di alimentari è il consumo energetico. I dati forniti dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente mostrano, ad esempio, che le apparecchiature di refrigerazione costituiscono circa il 30-50% del consumo di elettricità dei supermercati. Circa il 25% è dato invece dall’illuminazione interna con le lampade fluorescenti tradizionali, che alle basse temperature hanno prestazioni limitate e spesso producono meno del 20% della loro emissione di luce ottimale. Le innovazioni Philips nel settore uniscono prestazioni elevate a un basso consumo energetico: Fortimo Downlight LED Module (DLM) è un innovativo sistema di risparmio energetico progettato per applicazioni di illuminazione generica, perlopiù downlighter: dotato di un modulo a LED ed elettronica ottimizzata, offre un’illuminazione di alta qualità e perfettamente miscelata; UnicOne Fresh Food LED è un prototipo di apparecchiatura per illuminazione caratterizzato dal modulo downlighter Fortimo Food di Philips che evidenzia l’attrattiva dei cibi freschi (fascio luminoso privo di calore, lunga durata, significativa riduzione del consumo energetico: fino al 30% in meno); i moduli Affinium LED freezer, concepiti per un impiego all’interno di refrigeratori con porte a vetri, offrono un notevole aumento della visibilità dei prodotti esposti e una notevole riduzione del consumo energetico (>70%); Philips eW Profile Powercore è un sistema lineare compatto che coniuga l’uso di LED all’avanguardia e nuova ottica per irradiare una luce bianca con temperatura di colore fissa ad elevata emissione e soddisfare le diverse richieste di applicazione; MASTER TL-D Eco offre una lunga durata e una buona resa cromatica (Ra>80); il sistema MASTER PL-R Eco (composto da lampada MASTER PL-R Eco e relativo reattore HF) è una soluzione di downlighter fluorescente compatto a risparmio energetico, che consente ai negozianti di ridurre i costi energetici fino al 50%, senza compromettere la qualità dell’illuminazione.

MASTERColour CDM Elite e UnicOne
Sia UnicOne che MASTERColour CDM Elite (in combinazione con il reattore HID-PrimaVision di Philips) offrono un’elevata qualità, una riproduzione cromatica estremamente precisa, prestazioni costanti, unitamente a un elevato rendimento energetico e a costi ridotti di gestione.
Le lampade Elite hanno un Indice di Resa Cromatica (IRC) pari a 90, oltre a un’elevata stabilità cromatica per tutta la durata della loro vita. MASTERColour CDM Elite ha un rendimento energetico superiore a quello delle lampade CDM precedenti e superiore alle alternative alogene, con un risparmio energetico fino al 70% rispetto alle alogene: con un minor calore generato rispetto alle alogene, la qualità dell’illuminazione e i livelli di emissione non sono compromessi. MASTERColour CDM ha una versione con sistema miniaturizzato: Philips MASTERColour CDM-Tm Mini e HID-PrimaVision Mini gear, disponibile nelle versioni da 20 e 35 W.
Le lampade UnicOne hanno tutte lo stesso design semplice e geometrico con dettagli raffinati. La scelta delle versioni, dei materiali e delle dimensioni consente ai negozianti di creare un proprio design personale per l’illuminazione generica, d’accento e d’effetto. Le lampade UnicOne, adatte sia alle versioni MASTERColour CDM che a quelle alogene, hanno una migliore efficienza energetica.

Flaver: la luce come fonte di idee


La luce è un elemento essenziale della vita: forme, colori, sensazioni ed emozioni ne sono naturali conseguenze.
Flaver, attraverso i suoi oggetti, vuole produrre una luce che si integri con equilibrio nell’ambiente in cui viviamo, che ne diventi parte non invadente ma complementare e sia in grado di suscitare le sensazioni e le emozioni necessarie alla perfetta armonia con ciò che ci circonda.

Per questo in Flaver l’attenzione è sempre rivolta alla sensibilità di chi disegna una forma, all’interpretazione costante dell’evoluzione dei modelli di vita, al rinnovarsi delle tecnologie e delle capacità produttive ma soprattutto alla migliore armonia fra uomo e ambiente, attraverso l’illuminazione di design.

L’AZIENDA

La luce и un elemento essenziale della vita: forme, colori, sensazioni ed emozioni ne sono naturali conseguenze.
Flaver, attraverso i suoi oggetti, vuole produrre una luce che si integri con equilibrio nell’ambiente in cui viviamo, che ne diventi parte non invadente ma complementare e sia in grado di suscitare le sensazioni e le emozioni necessarie alla perfetta armonia con ciт che ci circonda.

Per questo Flaver l’attenzione и sempre rivolta alla sensibilitа di chi disegna una forma, all’interpretazione costante dell’evoluzione dei modelli di vita, al rinnovarsi delle tecnologie e delle capacitа produttive ma soprattutto alla migliore armonia.

Concorso giovani designer “Glass Decorating Today”

Decorazione Vetro Petenà, che da quasi cinquant’anni opera nella decorazione del vetro tramandando e allo stesso tempo innovando le antiche tecniche veneziane proprie dei maestri vetrai muranesi, indice il concorso Glass Decorating Today. Il concorso è aperto ai giovani designer (max 30anni di età). Ai designer che partecipano al concorso si chiede di comporre, tramite graniglie, stecche e forme di vetro, un decoro che vada a caratterizzare un oggetto in vetro (ad esempio un piatto, una cornice, un vaso, …) . Lo stile del decoro deve essere assolutamente personale e non condizionato, il tema del decoro è libero e può spaziare in tutti gli immaginari ricordando e magari giocando sul fatto che l’origine veneziana sarà sempre presente
poiché rappresentata dalla tecnica.

Con questo concorso si chiede dunque di testimoniare attraverso il progetto che è possibile innovare la tradizione del classico italiano facendo design oggi. Il concorso è atipico e innovativo anche per modalità di selezione e svolgimento. 
I progetti pervenuti all’indirizzo e-mail concorso@petena.it entro il 15 marzo 2009 saranno da prima selezionati per fatti bilità dai maestri vetrai e poi per gusto e stile da una commissione esterna formata da architetti e designer affermati di aziende partner quali De Majo Illuminazione, LineaLight, Leucos e Prearo. Workshop day è la giornata dedicata alla prototipazione dei tre progetti selezionati, perciò i designer saranno invitati presso le officine Petenà per intervenire nella definizione operativa del progetto. I prototipi così ottenuti saranno esposti in occasione dell’inaugurazione della nuova sede Petenà il 3 aprile 2009 a Noale. Qui avverrà l’ultima decisiva selezione durante la quale il pubblico voterà il progetto migliore.

Al designer vincitore verrà offerto un contratto per lo sviluppo di una linea firmata a proprio nome da introdurre nel mercato.

Per maggiori info
www.petena.it
Facebook Group: http://www.facebook.com/home.php#/group.php?gid=63120812816
Anna Rado
addetta stampa Decorazione Vetro Petenà
3476673981
annarado@gmail.comconcorso@petena.it

Foscarini a Euroluce 2009

Lo stand di Foscarini a Euroluce – firmato Migliore + Servetto – si presenta come un intreccio di percorsi, che si snoda tra volumi asimmetrici e culmina nell’ampia piazza centrale. Le isole dalla forma irregolare segneranno la specifica collocazione di ciascuna nuova famiglia di prodotti, personalità spiccatamente diverse, ma accomunate dalla capacità di trasformare lo spazio in una scenografia di emozioni.
Euroluce – Fiera di Milano, Rho
Padiglione 14 – stand D 28 – C 23
22 – 27 aprile 09 ore 09.30 – 18.30

V/a.g.r.a. di Romolo Stanco

Romolo Stanco (e mai nome fu più geniale per una lampada che si arrapa) usa materiali ad altissima tecnologia per fare una cosa tanto stupida quanto geniale: l’erezione di una lampada. Per di più, una lampada a forma di spermatozoo. E per di più, chiamata V/a.g.r.a. E così accesa è, come dire, vigile, e spenta va in posizione postorgasmica.

Sembra che il design giri tutti intorno a una continua provocazione permeata di humor, e la cosa è diventata piuttosto noiosa. Solo che ogni tanto vengono fuori dei guizzi geniali, e l’humor diventa così dissacrante e depistante da lasciare a bocca aperta anche chi è immerso nel cinismo fino al collo.

Vetreria Vistosi: il design artigianale

Una tradizione artigianale lunga quarant’anni, creatività contemporanea e tecnologie all’avanguardia.

Sono questi i cardini dello storico marchio veneto Vetreria Vistosi, specializzato nel vetro soffiato di Murano.

Dagli anni Sessanta l’azienda ha legato la sua storia ai grandi nomi del design Made in Italy: Gae Aulenti, Vico Magistretti, Ettore Sottsass ieri e Mauro Olivieri, Romani Saccani Architetti Associati, Giovanni Barbato, Chiaramonte & Marin, Roberto Maci, Nicola Adami oggi. Tutti hanno imprigionato la luce in forme e soluzioni innovative, originali, preziose, attraverso l’illuminazione di design.

Una filosofia aziendale basata sull’accuratezza di lavorazioni artigianali e design attuale hanno permesso al marchio di raggiungere traguardi importanti come la selezione per l’ADI Design Index 2006 per la collezione Diadema e una candidatura alla XXI edizione del prestigioso Compasso D’Oro.

Euroluce 2009: HOle light di Martinelli Luce

Euroluce 2009: HOle light

Martinelli Luce in occasione  del prossimo Salone presenterà una plafoniera gigante per grandi spazi disegnata da Luisa Bocchietto. HOle light è una lampada in polietilene, con diametro gigante (120 cm), con superficie inferiore concava e continua. L’appareccio illuminante viene inserito dall’alto. La fascia laterale della lampada può essere laccata per consentire alla stessa di ‘sparire’ su soffitti scuri in modo da apparire come un grande  ‘buco di luce’, da cui il nome. Come sempre Martinelli Luce si distingue con l’illuminazione di design.

La Luce: ricerca costante dell’eleganza.

La Luce è una brand division di Flaver srl la quale offre una ampia gamma di prodotti nello stile decorativo contemporaneo per interni dove protagonista è sempre e solo la luce.

L’azienda ha la sua sede legale a Musestre di Roncade (Treviso sud,) come pure il reparto produttivo, a circa 30 km da Venezia ed i suoi uffici direzionali e commerciali nella sede a Villorba (Treviso nord).

In linea con lo sviluppo del design e delle tendenze, la collezione La Luce punta sul vetro e sui suoi giochi di colore, sulla ricerca di nuove forme ed ovviamente sulla propria creatività.

Sillux la luce che si distingue…

Sillux si distingue per la particolare sensibilità nell’interpretare le nuove forme del bel vivere. Le collezioni Moderne Sil Lux esprimono eleganza, equilibrio, gradevolezza del design senza alcuna rinuncia alla massima funzionalità ed alla qualità dei componenti.

Linee semplici ed altamente espressive conferiscono tono e pregio agli oggetti illuminanti, che non introducono ad esasperate sperimentazioni ma offrono una scelta ampia e ragionata delle migliori soluzioni estetiche moderne.

Tutte le lampade Sil Lux sono controllate in ogni fase della lavorazione: nessun corpo è prodotto in delocalizzazione e gli standard qualitativi sono verificati e monitorati con assidua attenzione.

E’ Luce… illuminazione che arreda.

È …LUCE
si propone come azienda dinamica e competitiva nel settore dell’illuminazione.
Utilizza componenti di prestigio con lo scopo di fornire prodotti di alta qualità nel rispetto delle normative CE, a prezzi competitivi.

 I modelli hanno una linea pulita e sono di facile installazione.

Il servizio e la disponibilità sono il nostro fiore all’occhiello.

Il catalogo E’ Luce è tra i più assortiti del settore sia nello stile moderno che classico.

Da Modaedesign.com: calcolo illuminotecnico e preventivi gratuiti.

Modaedesign è lieta di aggiungere un nuovo ed innovativo servizio: progettazione e calcolo illuminotecnico.

Grazie ad uno staff qualificato ed altamente specializzato realizziamo gratuitamente progettazione e calcoli illuminotecnici in tempi brevissimi (5-6 giorni).

Grazie a numerose collaborazioni con le migliori aziende del settore facciamo aggiornamenti continui per restare al passo coi tempi, in un settore dove le innovazioni sono all’ordine del giorno.

Il nostro staff sarà in grado di proporvi soluzioni efficienti e qualitative a prezzi altamente competitivi.

Per ricevere un calcolo e preventivo personalizzato e più dettagliato possibile ti chiediamo di inviare al nostro consulente all’indirizzo info@modaedesign.com i seguenti dati:

1. Planimetria dei locali da illuminare in formato DWG o DXF;
2. Colore dei pavimenti/colore delle pareti dei locali da illuminare;
3. Esposizione locale da illuminare (nord, sud, est, ovest);
4. Eventuali punti luce già presenti.

Per preventivi invece inviare l’elenco dei punti luce con la specifica dell’alimentazione.

Linea Luce la tecnica dell’illuminazione.

La luce come elemento funzionale: per creare luoghi confortevoli per il vivere di ogni giorno. La luce come elemento di arredo: per inserirsi nell’ambiente domestico con eleganza e per dare allo spazio più fascino.

La luce come ricerca. Una ricerca in grado di utilizzare le sorgenti luminose più recenti, come i led, per aprire nuovi sviluppi e nuovi impieghi.

Sono questi gli elementi che guidano la creatività e la produzione di Linea Luce
I risultati sono una grande serie di lampade che si distinguono per funsionalità e design. I materiali sono scelti con cura per offrire durata e sicurezza.
La forte esperienza maturata in anni di attività permette a Linea Luce di progettare lampade  con un preciso carattere e stile. E di offrire la propria competenza ad imprese per creare lampade seguendo specifici progetti ed esigenze.

Visita il sito oppure contattaci per ricevere informazioni dettagliate, www.linealucesrl.it/.

Altatensione le soluzioni per l’illuminazioni.

L’idea che persegue Altatensione non si limita alla semplice fornitura di un prodotto ma è la garanzia per una completa soluzione “del programma illuminotecnico”nel suo insieme.

Lo staff, costantemente aggiornato e preparato, è sinonimo di garanzia per una clientela esigente che richiede sistemi d’illuminazione molto attuali ed in linea con le tendenze e le richieste del mercato.
Altatensione è la giusta concretezza nell’esame e nell’analisi del “progetto illuminazione”.

Tutti i componenti elettrici ed elettronici impiegati appartengono alla più qualificata produzione internazionale.
La gamma in assortimento si compone di binari in alluminio, cavi e tesate, incassati, led, spot da parete e sospensioni.

Scarica il catalogo completo cliccando qui, oppure visita il sito www.altatensioneitalia.com.

Contattaci per progettazioni su misura e per preventivi gratuiti, abbiamo personale qualificato e prezzi competitivi ad info@modaedesign.com.

Uovo di Ingo Maurer


Tutto nasce da una commissione, come ai tempi del mecenatismo rinascimentale. La Fondazione Carispe chiede a Ingo Maurer di illuminare le sala più importante della sua sede in via Chiodo a La Spezia. Il light designer crea un pezzo unico ispirato a uno degli emblemi storici della perfezione assoluta: l’uovo di struzzo che domina la scena nella Sacra Conversazione di Piero della Francesca.

5 chilogrammi di gusci d’uovo frantumati per rivestire l’esterno, 100 chilogrammi per la creazione dello scheletro, una pellicola strappata a mano un pezzo alla volta, e un minuzioso lavoro inteso a nascondere le strutture e le componenti elettroniche sono solo alcuni dei dati inerenti la lampada Uovo di Ingo Maurer.

Una creazione questa, come tutte le altre, che nasce da una lampada geniale che si accende nella mente dell’artista e subito dopo nelle sale a dominarne l’arredo.

Coupole di Alt Lucialternative

Coupole di Alt Lucialternative

 

Realizzata in sottili fogli di materiale plastico, è caratterizzata da particolari finiture grafiche che assicurano una grande resa in termini di luminosità. I motivi decorativi utilizzati per questa lampada, finemente lavorati e opportunamente posizionati, creano in abbinamento al grande volume semisferico effetti brillanti in grado di ampliare gli spazi, esaltando l’originalità delle forme e la diffusione della luce. Design innovativo e ricercato, Coupole raccoglie nella sua dimensione importante un inedito mix di eleganza e divertimento. E’ disponibile in bianco o marrone, con attacco in metallo laccato bianco.

 

Design 2008 / Tavazzani + Kassem

 

 

Descrizione tecnica:Diffusore in Alicrite © String Light, disponibile nei colori bianco o brown. Montatura in metallo laccato bianco. Dimensioni: diametro 90 cm, altezza del diffusore 45 cm. Emissione: n. 1 X 300W R7s – alogena lineare.

 

Tropico di Foscarini

Foscarini presenta un innovativo corpo illuminante realizzabile ad hoc secondo le esigenze spaziali, ottenuto dalla ripetizione di un unico elemento. Tropico è costituita da una serie di cerchi di alluminio di diverso diametro, ispirati ai paralleli della Terra, da unire in sequenza con ganci di resina trasparente. Un sistema modulare che offre la possibilità di costruire lampade di forme e dimensioni diverse, citando i vetri di tradizione veneziana. Con un risultato che è sempre brillante: la resina conserva la lucentezza e la preziosità del cristallo e si richiama alla molatura sfaccettata dei pregiati lampadari di Murano. Un cilindro interno filtra e diffonde il flusso luminoso, producendo una luce avvolgente e d’atmosfera. È disponibile in quattro modelli (Bell, Ellipse, Sphera, Vertical) e in due varianti di colore (bianco avorio e ghiaccio) per ogni modello.

Design: Giulio Iacchetti / 2008

Descrizione tecnica:

Lampada a sospensione con una decisa presenza scultorea. Composta da elementi a losanga realizzati in resina termoplastica che si agganciano ad anelli metallici, è disponibile in quattro versioni e due finiture (ghiaccio e avorio). Su richiesta sono disponibili due filtri colorati (arancio e viola) e ulteriori personalizzazioni.

Anthea di Murano due

Con uno sguardo verso il passato per reinventare un materiale antico e prezioso come il cristallo e uno slancio verso il futuro per scoprire configurazioni sempre innovative, nasce la lampada Anthea nuova creazione di Francesco Bonamico e Marina Toscano per Murano Due.
Attraverso le pregiate gocce in vetro pressato e molato lucido, la luce si diffonde verso una cascata di pendagli, di forma ellittica, in metallo lucido che riflettono e sprigionano innumerevoli riflessi nell’ambiente. La ripetizione e la disposizione degli elementi crea una configurazione d’arredo elegante, armoniosa e originale a luce spenta che, accesa, diventa un elemento sfavillante per la definizione dello spazio.
L’originale effetto scenico della lampada mette in evidenza la sapiente lavorazione del vetro che accostato al lucido metallo valorizza appieno la ricchezza stilistica di Anthea. La finitura a specchio, leggera e sofisticata, amplifica i riflessi e moltiplicando e diffondendo i colori e i bagliori provenienti dall’ambiente circostante.
Anthea è un sistema componibile disponibile in differenti versioni e con più fili di pendagli, per accrescere l’effetto decorativo ed enfatizzare la preziosità della lampada creando un percorso di suggestioni per lo sguardo.

design Francesco Bonamico e Marina Toscano 2008

Descrizione tecnica:

Diffusore: vetro pressato e molato
Colore diffusore: cristallo lucido
Supporto: acciaio lucido
 
Lampadine:
max 1 x 50W G53
 
Dimensioni:
Anthea pendente: 14 x 75 cm
Anthea PL: 8 x 28 x 33 cm
Anthea anello 60: 62 x 62 x 1000 cm
Anthea anello 80: 82 x 82 x 1000 cm
Anthea anello100: 102 x 102 x 1000 cm

Monolito la scultura funzionale… di Gioia design

Somiglia ad una scultura. Ma una volta aperto diventa un tavolo, con dieci sedie. Questa creazione della designer Gioia Meller Marcovicz, costruita completamente in acciaio inossidabile, è stata realizzata per un collezionista di Parigi, luogo dove si trova questo tavolo pieghevole. Monolito è un magnifico sunto di funzione, arte e design, a dispetto del suo volume massiccio, è dotato alla base di ruote che lo rendono estremamente maneggevole.

Dimensioni aperto: 90 cm x 250 cm
Dimensioni chiuso: 45 cm x 74 cm x 250 cm

Bulb di Alt Lucialternative

Disegnata da Lo Studio, Bulb è una piccola lampada a sospensione il cui design scaturisce dalla piacevole interpretazione della forma della fonte luminosa tradizionale; brillante e divertente, il materiale plastico accuratamente curvato ripercorre infatti la linea grafica del disegno della lampadina ad incandescenza, e si illumina attraverso il flusso luminoso trasmesso dalla piccola scatola in metallo. Allegra e colorata, Bulb trasforma una lampada in un piccolo ma audace oggetto d’arredo.

Design 2008 / Mammini, Candido e Spoltore.

Descrizione Tecnica:

Diffusore: colore trasparente satinato o arancio satinato
Supporto: Metallo laccato bianco
Misure: 22,5 x 6 x max 180 cm
Lampadine: 1 x60W G9

AVMazzega… …il vetro di Murano

Zante della Collezione Eclettici
Zante della Collezione Eclettici

Il vetro è fatto di sabbie, ossidi, polveri: sostanze semplici che acquistano carattere e dignità nella fornace nell’ostinato desiderio di bellezza dell’uomo. Da più di cinquant’anni AVMazzega trasforma in oggetti e luce le materie più elementari, riunendo terra, fuoco e acqua nella felice sintesi lagunare dell’isola di Murano. AVMazzega oggi presenta una capacità produttiva articolata in sei linee principali, in un contesto organizzativo agile e versatile: la perfetta conoscenza dei materiali permette la realizzazione interna di ogni componente in vetro.

Illuminazione calpestabile… …Sasso di Martini Illuminazioni

 

Sasso da vicino
Sasso da vicino

 Adatto a una carrabilità leggera, non necessita di particolari manutenzioni e è particolarmente funzionale grazie alle sue caratteristiche antiscivolo. Sasso, di Martini Illuminazione, è adatto alle pavimentazioni irregolari, sia interne che esterne. La notevole durata della sorgente luminosa (intorno alle 100.000 ore) ne permette la posa direttamente all’interno della muratura. La completa impermeabilizzazione delle componenti elettriche è assicurata dalla resina che le avvolge completamente. La bassa tensione di alimentazione ne consente l’installazione in fontane, ruscelli, stagni. Per illuminare ambienti particolari senza snaturarli, capace di mantenere inalterate le caratteristiche tradizionali di certi scorci caratteristici, Sasso è fornito di un kit per l’installazione che semplifica e velocizza la posa. Potete scaricare la scheda tecnica a questo link.

Italexport ventilatori a pale per tutto l’anno…

I prodotti Italexport sono il risultato di una riflessione attenta e mirata, e nonostante l’azienda sia molto giovane, è già riuscita ad ottenere una perfetta sintesi tra design e tecnologia.

LA COLLEZIONE
La semplicità è una filosofia che può essere applicata a quasi tutto nella vita. Nulla in ognuno dei nostri prodotti è superfluo; ogni minimo particolare è stato studiato per ottenere una raffinata ed immediata semplicità, un rigore ed un equilibrio unici. Abbiamo voluto creare prodotti che emozionano.

COMPONENTISTICA E MATERIALI
Ogni componente è costruito con i migliori materiali: acciaio, alluminio, materiali plastici, verniciature e trattamenti superficiali resistenti all’usura e all’invecchiamento. Particolare cura è stata prestata alla componentistica elettronica dei trasmettitori e dei ricevitori in modo da assicurare il funzionamento anche nelle condizioni più critiche. Un occhio di riguardo anche alla semplicità di montaggio e di connesione, studiati per permettere l’installazione dell’apparecchio con estrema facilità.

PERFORMANCE
Particolare attenzione è stata dedicata al bilancia-mento dei motori e delle pale. Ogni ventilatore Italexport gira perfettamente centrato. Altro aspetto che a volte viene trascurato è la quantità e la qualità d’aria prodotta dall’apparecchio: i nostri prodotti muovono anche alla minima velocità una quantità d’aria notevole e soprattutto non la concentrano, ma la diffondono nell’ambiente.

VANTAGGI DEL VENTILATORE
A volte si trascurano tutti i vantaggi che si possono ottenere da un ventilatore: non soltanto rinfresca nei mesi caldi, ma agevola la rapida eliminazione di odori sgradevoli e fumo. Nei mesi invernali, inoltre, permette un utilizzo più razionale del riscaldamento: girando alla minima velocità – infatti – manda verso il basso l’aria calda che si concentra sul soffitto mantenendo più costante la temperatura anche verso il pavimento.

Apparecchiature d’illuminazione per interni, Napoli e Caserta.

Apparecchiature d’illuminazione per interni, Napoli e Caserta

La scelta di apparecchiature d’illuminazione per interni è legata al gusto personale ed alle esigenze specifiche del locale nel quale verranno collocate. Per questo motivo l’azienda Modaedesign.com, con sede in provincia di Caserta, offre alla propria clientela una vasta scelta di apparecchiature per l’illuminazione di interni, in modo tale da garantire il prodotto ideale per ogni necessità. Grazie alla pluriennale esperienza nel campo delle apparecchiature d’illuminazione per interni, ed al personale altamente qualificato, l’azienda Modaedesign propone sia linee classiche che linee moderne, con una marcata attenzione a rendere il punto luce qualcosa di vivo, dinamico ed espressivo. In questo modo le apparecchiature d’illuminazione per interni non saranno solamente funzionali, ma andranno a valorizzare ogni angolo della casa nel quale verranno ad essere collocate, come dei veri e propri complementi d’arredo. L’azienda Modaedesign, con sede in provincia di Caserta, grazie ad un approccio basato sulla ricerca della qualità e della innovazione nell’ambito illuminotecnico, è in grado di garantire prodotti unici ai propri clienti, che non risentiranno quindi del tempo o delle mode, ma saranno sempre il perfetto complemento di ogni arredamento. L’azienda Modaedesign.com si occupa, oltre che di apparecchiature d’illuminazione per interni e lampadari, anche di materiali elettrici civili e per l’uso illuminotecnicogarden point e molti altri articoli, con la possibilità di realizzare specifiche liste nozze. 

Notte di Prandina con diffusore Metallico, novità!

La grande famiglia “Notte” firmata Prandina non smette mai di crescere.

Ai tradizionali modelli, già celebri e diventati un vero cult dell’illuminazione, si aggiunge anche l’inedita versione di Notte con diffusore metallico.

Verniciatura lucida all’esterno, in linea con le tendenze più attuali, e opaca all’interno negli abbianamenti di colori: bianco/bianco, bianco/arancio, grigio/bianco e nero/bianco.

Acquista online Prandina

Notte di Prandina (nella nuova versione metallo)
Notte di Prandina (nella nuova versione metallo)

Belfiore la ceramica artiginale in evoluzione…

Belfiore
Belfiore

Belfiore, azienda costituita nel 1969 per la produzione di ceramica artigianale tipica della zona Nove – Bassano del Grappa.
Negli anni 80, l’azienda, per scelta commerciale, si specializza nella produzione di articoli d’illuminazione per interni, anche a risparmio energetico, abbinando alla componente ceramica, base della produzione; vetro, legno, metalli.
Negli anni Belfiore ha sempre investito in innovazione, tecnologia, qualità del prodotto in ottemperanza alle normative europee ed internazionali, rispetto dell’ambiente con utilizzo di materie prime a basso impatto ambientale.
Punto di forza della Belfiore è la flessibilità: riesce infatti a gestire sia gli ordinativi di piccoli lotti, che le grandi commesse, inoltre realizza prodotti personalizzati, e forniture per contract.
Belfiore nel tutelare i propri prodotti ha formalizzato il deposito del Diritto d’Autore in base alle nuove normative europee.

Clicca qui per vedere il catalogo completo.

Un capolavoro del design: la lampada Pipistrello

    
 Giovanissima la Aulenti posa con la Pipistrello 
La lampada Pipistrello è considerata un capolavoro del design del novecento. Progettata da Gae Aulenti nel 1965, è stata messa in produzione due anni più tardi e da allora è ininterrottamente presente nel catalogo della Martinelli Luce, sino al 2007 quando, per festeggiare i 40 anni di vita, l’azienda lucchese ha voluto aggiornarla in senso hi-tech  con l’inedita finitura della base telescopica, in acciaio cromato o satinato. Di tali versioni – autografate dalla stessa Gae Aulenti – la tiratura è stata limitata a soli 500 pezzi.
La lampada Pipistrello segna una decisa svolta nell’attività di progettazione illuminotecnica da parte della Aulenti. Paragonata alla lampada con cui esordisce nel 1964 – la sferica lampada-vaso Giova per Fontana Arte (accanto a destra) – la nuova, realizzata per Elio Martinelli appare molto più definita e caratterizzata, sia per funzionamento che per riuscita estetica.

La Pipistrello, deve il suo nome alla forma del diffusore in metacrilato opale bianco che si divide in falde evocando le ali della creatura notturna. In pochissimo tempo incontrò il gusto del pubblico divenendo un oggetto design di culto. L’occasione che donò visibilità e notorietà alla lampada in campo internazionale fu l’esposizione Italy: The New Domestic Landscape, tenutasi nel 1972 al MOMA di New York, dove la Aulenti vi prese parte assieme ai suoi progetti. La rassegna americana, oltre a dare spazio alle nuove correnti in polemica col razionalismo, ebbe il merito di porre all’attenzione di tutto il mondo il fenomeno del design made in Italy.

L’eccezionalità della Pipistrello, è dovuta anche al sodalizio di Gae Aulenti con l’azienda di Elio Martinelli (per la quale realizzerà nel 1968 Ruspa, altra lampada da tavolo di successo, a lato) che in quegli anni produsse una serie di apparecchi illuminanti dal design fortemente innovativo. L’imprenditore lucchese infatti negli anni sessanta riusciva a trasformare l’impresa di famiglia dalla realtà della bottega a quella di azienda leader e di prestigio internazionale.  L’atteggiamento della Aulenti riguardo la progettazione delle lampade rispecchia quello tenuto nell’attività di progettazione architettonica. Formatasi durante il fervore creativo della Milano degli anni cinquanta, Gae Aulenti avvertì la necessità di andare oltre la freddezza del razionalismo architettonico. Tutte le sue realizzazioni non escludono mai i legami con la tradizione dell’architettura locale, che studia e recupera con grande sensibilità. Storici sono divenuti i suoi interventi di recupero e riconversione di importanti ‘monumenti’ di archeologia industriale, quale la ristrutturazione della Gare d’Orsay di Parigi, il riutilizzo del Lingotto a Torino, quello della Bicocca a Milano e più recentemente quello delle Scuderie del Quirinale a Roma, in cui gli edifici pur adeguati con strutture moderne al proprio interno, all’esterno continuano il dialogo con la città, senza mai atteggiarsi a protagonisti assoluti della scena. Dice l’Aulenti: ..se si opera a Parigi, a Barcellona, a Milano o a Roma, le condizioni culturali sono diverse. Capire queste diversità, e conoscerle, diventa, per chi si accinge a progettare, una necessità, in quanto si deve operare in continuità con la tradizione di un luogo.  

L’attività di Gae Aulenti, specie nel campo del design, non è stata sempre così ‘regolare’, anzi, ha imposto linguaggi nuovi, sorprendenti, spesso spaesanti. Nella progettazione, dimostra di saper tessere legami sottili con il passato, inserendo nel contempo, elementi di rottura e di discontinuità. Esempio migliore non poteva che essere rappresentato proprio dalla lampada Pipistrello, per la quale la Aulenti parte dalla forma classica del ‘paralume’, stravolgendola, però. Il risultato raggiunto appare stupefacente, perché la linea della lampada esprime una modernità ‘diversa’ ed inaspettata, affatto convenzionale, ottenuta sottoponendo l’archetipo del paralume agli influssi della storia dell’arte: l’andamento sinuoso, curvilineo, vagamente flamboyant, del fusto telescopico e del ‘cappello’, effettivamente non può non ricordare il profilo di alcune lampade libertyLa ricerca dell’architetto friulano non si esaurisce nell’evidenza formale, anzi rivolge la sua indagine anche nella direzione della versatilità e funzionalità dell’apparecchio: la Pipistrello, grazie suo al fusto telescopico – che può abbassarsi od elevarsi utilizzando un pomello nascosto al centro del diffusore – può essere variamente utilizzata in casa sia come lampada da tavolo che come lampada da terra, a seconda delle necessità.

Infine, a proposito della Pipistrello, che tra i tanti oggetti di industrial design progettati è quello a cui si dichiara più affezionata, Gae Aulenti dice:.. Non ho mai guardato una lampada sotto l’aspetto tecnico o come una macchina per produrre luce bensì come una forma in armonica relazione con il contesto per il quale è stata creata.

Scheda tecnica: lampada da appoggio e ad emissione di luce indiretta, è formata da un diffusore in metacrilato bianco opalino, da una base telescopica in alluminio, disponibile nelle finiture bianca, testa di moro, acciaio cromato, acciaio satinato. Nel diffusore in metacrilato sono alloggiate 4 lampadine ad incandescenza da 25W E14. Dimensioni: l’altezza varia a piacere da 66 sino ad 86cm; il diametro è di 55cm.

 

Per acquistare questa lampada clicca qui.

Di Nardo la tradizione del ferro…

Il ferro è il senso della tradizione che si modella sotto le mani esperte degli artigiani, col desiderio di lasciare un segno originale di una produzione dalle linee morbide e decise. E’ da uno studio attento nel curare i particolari che nascono i nostri prodotti, collezioni di lampade da terra, plafoniere, applique, sospensioni e lampade da tavolo che arredano e creano un ambiente caldo e accogliente sia moderno sia in stile.

Illuminazione Di Nardo dispone di una gamma di prodotti d’elevato valore estetico e di ottima qualità tecnico-funzionale, articoli che incontrano le diverse esigenze del mercato, diventando veri e propri oggetti d’arredo.

Una particolare attenzione va al servizio, in grado di fornire consegne in tempi rapidi, di dare celermente informazioni e aggiornamenti sul prodotto offrendo una valida e solida assistenza al cliente.

Sfoglia il catalogo completo con foto e prezzi cliccando qui.

Vesoi e la passione per la luce…

Vesoi azienda giovane ma con grandi prospettive di crescita, ecco un po’ la storia:

Iniziano commercializzando vetri per illuminazione, poi la passione e l’entusiasmo li portano nel 1996 a produrre i primi apparecchi. Si scopre nel catalogo la passione nel modo di far lampade e sempre la sorgente protagonista ben integrata nel design: dalla candela al led.

le luci
la scelta di progettare lampade per una specifica lampadina o per diverse tipologie nasce dal voler stabilire con chi le sceglie e le usa… un rapporto di scambio. molte le applicazioni: dalle più elementari, ma non per questo prive di contenuto, alle sofisticate sorgenti a bassissima tensione di energia al led. La qualità
dei loro prodotti contemporanei, proposti per diverse aree di gusto, hanno in comune sempre l’attenzione alla gradevolezza delle linee e la ricerca senza compromessi dei quattro punti della qualità nell’illuminazione: meccanica, elettrica, estetica e fotometrica. in vent’anni di attività, sviluppo e impegno,

e per il contract
progettano apparecchi il cui connotato principale è dare identità all’ambiente che li accoglie stimolati dall’impegno nel settore della fornitura da progetto su misura a personalizzazione del prodotto di serie. tutto ciò è reso possibile dalla flessibilità produttiva e disponibilità al progetto che diventa stimolo.

Sfoglia il catalogo completo Vesoi cliccando qui.

Martinelli Luce un’azienda che parte da lontano…

Martinelli Luce rappresenta oltre cinquant’anni di storia dedicati alla produzione di lampade e sistemi di illuminazione. Gli apparecchi Martinelli Luce sono caratterizzati da un design essenziale e da un’originalità progettuale, elementi che da tre generazioni sono alla base della filosofia dell’azienda.

La Martinelli Luce nasce nel 1950 grazie all’intuizione e alla volontà di Elio Martinelli di voler costruire in proprio gli apparecchi illuminanti da utilizzare negli esercizi commerciali di cui curava la progettazione.
L’azienda nasce in un piccolo negozio del padre situato nel centro storico di Lucca specializzato nella vendita di materiale elettrico per impiantisti.
Con spirito di intraprendenza e di innovazione Elio Martinelli inizia a creare una vasta produzione di lampade per interni, con sempre maggiore attenzione al loro impiego domestico. La sua creatività gli permette di progettare e produrre apparecchi illuminanti dal design fortemente innovativo sotto l’aspetto formale e tecnologico, studiando e mettendo a punto anche degli originali artifici tecnici per migliorare gli standard produttivi e contenere i costi.

È dalla natura e dalla geometria che Elio Martinelli trae ispirazione e crea apparecchi illuminanti funzionali e prodotti con materiali usati secondo le loro caratteristiche intrinseche.

Nascono così diverse lampade come la Foglia, la Bolla, il Serpente, il Cobra, il Millepiedi, il Dobermann, le Rondini, le Nuvole Vagabonde.
Forme semplici ma dal senso profondo che hanno segnato la storia del design, sempre richieste dal mercato. Alcuni di questi apparecchi, insieme ad altri come il pipistrello disegnato dall’architetto Gae Aulenti, sono conservati nei più importanti musei di design.

Hanno collaborato e collaborano con la Martinelli Luce, Sergio Asti, Lucci e Orlandini, Marc Sadler, Luc Ramael, Studio Lucchi & Biserni, Angelo Micheli, Marcello Morandini e altri.

Anno dopo anno la gamma della Martinelli Luce si è arricchita di nuovi apparecchi pur mantenendone un buon numero quale espressione del design italiano degli anni ‘60 e ‘70, così che l’azienda presenti una collezione assai significativa e attuale.

La Martinelli Luce offre oltre alle lampade per la casa, un’ampia gamma di apparecchi tecnici progettati per l’illuminazione di uffici, negozi, cinema, hotel, musei e punti vendita della grande distribuzione, impiegando sorgenti di luce con tecnologia applicata all’ottimizzazione della resa energetica e all’illuminazione degli spazi commerciali.

Emiliana Martinelli che dirige l’azienda da molti anni, affiancata ora dal figlio Marco, prosegue nell’attività di progettazione ispirandosi agli stessi principi del padre, introducendo però nuovi elementi formali e tecnologici che fanno conservare alla Martinelli Luce una posizione significativa tra le industrie del settore.

Guarda il catalogo completo di Martinelli Luce.

Regali di natale, consigliamo: LivingColors da Philips

Ottima idea per il regalo di natale nuovo e hightech, infatti grazie a Philips puoi colorare il tuo mondo di luce, scegliendo il colore giusto per il tuo stato d’animo: portando in casa tua il giallo caldo del sole, l’azzurro del cielo o il rosso intenso della passione.

LivingColors ha sempre il colore giusto. Sfiorando la ghiera touchpad del tuo telecomando, dai vita ad uno spettacolo di luce e colore. Basta regolarlo per adattarlo al tuo stato d’animo. Scorri il dito sulla ghiera per scegliere tra un’infinita varietà di colori!
Con un semplice tocco puoi ridurre o incrementare la luminosità dei colori. Basta una piccola pressione sul tasto per trasformare un’ombra leggera in un colore intenso. Infine tuoi ultimi settaggi vengono automaticamente tenuti in memoria.

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I quarant’anni del cobra.

Il suo design semplice ma maestoso lo ha reso un oggetto senza età per il pubblico e in particolare per gli amanti del design.

Il successo avuto in questi anni impone di festeggiarlo.

Martinelli Luce ricorda in modo particolare il suo progettista  Elio Martinelli con una serie speciale limitata a 300 esemplari numerati e con la firma del designer serigrafata sul corpo della lampada.

Puoi acquistare la versione di sempre cliccando qui.

Dove illuminare

Avendo a disposizione la pianta completa della nostra abitazione: individuviamo le aree come le librerie, i quadri, i mobili che vorremmo illuminare o evidenziare e definiamo le direzioni da cui pensiamo sia meglio che provenga la luce.

Apparirà subito evidente che l’illuminazione ottimale si ottiene con un apparecchio specifico per ogni compito visivo.

Per esempio per il soggiorno si vedrà che come minimo è necessario utilizzare un’illuminazione generale, una per il tavolo da pranzo e una per la lettura. A queste si possono poi aggiungere altre illuminazioni create appositamente per realizzare atmosfere diverse: per ascoltare della musica, per lavorare al pc, per leggere, per conversare tra amici, per una cena d’effetto, per vedere delle diapositive o la TV e altre ancora.
In pratica le condizioni che si possono creare in un ambiente domestico sono quasi illimitate e, volendo, si possono realizzare, non per illuminare qualcosa o qualcuno, ma solo per creare degli effetti.

Illuminazione della casa: creativa ma funzionale.

Nel percorso che ci porterà all’illuminazione creativa ma funzionale della nostra casa: una buona regola da rispettare è quella di munirsi di una pianta in scala almeno a 1/50 del proprio appartamento. La pianta deve riportare anche le dimensioni e lo sviluppo dei pavimenti, deve comprendere anche informazioni come: la posizione dei punti luce, la tipologia dei muri, portanti o semplici tavolati, la posizione di pilastri, canne fumarie, asole e tubature, la posizione e l’ingombro dei vari mobili e suppellettili con allegata una descrizione delle caratteristiche superficiali come colore e brillantezza, informazioni su tutti gli altri oggetti dell’arredo comprese le piante, i tendaggi, i tappeti. La pianta deve riportare le altezze dei locali e dei vari mobili.

Guida illuminotecnica della casa

La casa intesa come la supeficie circoscritta dalle mura domestiche é quanto di più individuale possa appartenere ad ogni persona. In essa l’illuminazione trova insolite e geniali realizzazioni. Ognuno di noi, infatti, tende, magari inconsapevolmente, a caratterizzare l’abitazione, per renderla la più idonea possibile alle proprie necessità ed al proprio gradimento.
Per raggiungere questo scopo é possibile muoversi in modo pratico, per tentativi, operando scelte spesso giuste, anche senza conoscere i fondamenti dell’illuminotecnica.
L’illuminazione “fai-da-te” diventa quindi l’esempio di quanto possa essere personale “fare luce”. Non esistono leggi per illuminare la casa.
Le conoscenze scientifiche e tecniche, sono strumenti utili se non indispensabili per raggiungere rapidamente e col minimo di prove pratiche gli scopi, con quegli effetti di luce che ci siamo prefissati di realizzare nel nostro spazio di vita privato.

 

Vi presentiamo la Proposta d’acquisto.

Da qualche giorno è stata implementata una novità assoluta per il commercio elettronico: la PROPOSTA D’ACQUISTO.

Con tale funzione, per tutti i prodotti non in offerta, il prezzo lo fate voi.

Vi spieghiamo brevemente:

La Proposta d’acquisto è un’opzione disponibile per gli tutti gli articoli presenti nel nostro catalogo ad accezione di quelli in offerta, la proposta d’acquisto ti consente di fare un’offerta per acquistare un oggetto al prezzo che hai selezionato.

Quando utilizzare la Proposta d’acquisto

Devi utilizzare la Proposta d’acquisto solo quando sei realmente intenzionato ad acquistare l’articolo al prezzo indicato. La Proposta d’acquisto è vincolante. Se la proposta viene accettata sarai obbligato a pagare l’articolo.

Luci e lampadine

Lampade ad incandescenza:

Questo tipo di lampada si illumina per riscaldamento causato dal passaggio di corrente elettrica attraverso un filamento di tungsteno posto all’interno del bulbo il quale riscaldandosi, fino ad una temperatura di 2700 k, provoca l’evaporazione del tungsteno presente nel filamento convertendo l’energia in calore e luce. Durante l’utilizzo, il filamento, diventa sempre più sottile fino a spezzarsi dopo circa 1000 ore di utilizzo. L’energia assorbita, oltre che in calore, viene trasformata in luce in una misura compresa tra il 5 e il 10%.

A causa della dinamica di funzionamento, i principali limiti per quanto attiene alle caratteristiche e alle prestazioni di queste lampadine sono così sintetizzabili:

1. Dimensioni dell’ampolla e dell’attacco metallico tali da richiedere apparecchi di illuminazione con ingombri ragguardevoli;

2. Alti consumi energetici dovuti alle basse efficienze luminose;

3. Alte emissioni termiche con potenziale pericolo per gli oggetti sensibili al calore posti nelle prossime vicinanze della lampadina in fase di funzionamento;

4. Ridotta durata di vita che costringe a frequenti ricambi;

5. Tonalità di luce calde, ovvero ridotte temperature di colore che esaltano le gamme cromatiche dal rosso al giallo, deprimendo le gamme dal verde al violetto.

Lampade alogene a tensione di rete (220v):

La lampada alogena è la diretta evoluzione della lampadina ad incandescenza le differenze, oltre che nella forma e nella possibilità di impiego in apparecchi dalle dimensioni notevolmente più contenute, sono significative in termini di aumento dell’efficienza luminosa a parità di assorbimento energetico. Un fattore da evidenziare in termini di consumo è l’immissione nel bulbo di gas aggiuntivi quali iodio, kripton e a volte Xeno, questo al fine di permettere il surriscaldamento del filamento oltre i 3000° Kelvin in modo da aumentare l’efficienza luminosa e spostare verso l’alto la temperatura di colore.

Quindi, rispetto alle “anziane” lampadine ad incandescenza, le lampade alogene risultano essere molto più efficienti, tenendo presente che questo tipo di sorgente può arrivare alla potenza di 1000w per lampada.

Inoltre il rendimento luminoso di una lampada alogena, grazie alla luce più bianca rispetto ad una lampadina tradizionale, è del 50-100% superiore rispetto a questa, mentre la vita utile varia da 2000 a 6000 ore.

Variante alogena a bassissima tensione di rete (12 Volt):

Le differenze sostanziali delle lampade alogene a 12 Volt rispetto alle “maggiori” alimentate a 220 Volt si possono riassumere in questi termini:

1. Minore potenza a disposizione per lampadina (Max. 100w), per questo trovano largo impiego in situazioni dove non si necessita di grande quantità di luce come in ambienti soft o in piccoli spazzi da mettere “in luce”;

2. Migliora leggermente l’efficienza luminosa ma le basse potenze a disposizione restringono l’utilizzo a situazioni di nicchia come piccoli spazzi espositivi o piccole e medie aree di illuminazione domestica;

3. Il trasformatore, necessario per il loro funzionamento, rende l’impianto più sicuro, preservando anche le lampadine stesse da eventuali sbalzi di tensione nell’impianto domestico;

4. Maggiore temperatura di colore, 3200 K, quindi luce con tonalità più bianche e più vivide, povere di radiazioni gialle.

5. La durata resta notevole, dalle 2000 alle 6000 ore di utilizzo.

Lampade a risparmio energetico:

Le lampade fluorescenti o a risparmio energetico hanno una vita media molto maggiore rispetto a quelle a incandescenza o alogene, ma la loro durata è fortemente influenzata dal numero di accensioni e spegnimenti: ognuna di queste operazioni, infatti, riduce la vita della lampada. Il valore che viene fornito dalle aziende produttrici è generalmente calcolato con cicli di accensione di 8 ore, e va dalle 12000 alle 15000 ore delle lampade tubolari alle 5-6000 ore delle lampade compatte.
A differenza delle lampadine a incandescenza, queste lampade perdono leggermente in quantità di flusso luminoso emesso nel corso del tempo, inoltre per i modelli meno recenti di lampade compatte possono impiegare generalmente qualche minuto per arrivare al massimo di emissione possibile dopo l’accensione.

In merito al consumo sono insuperabili dato che con pochissimi Watt di assorbimento energetico si possono ottenere ottimi risultati in termini di resa luminosa (con 20 Watt di consumo si ottiene 100 Watt di resa luminosa) anche se, purtroppo, restano sempre lampade non proprio adatte a corpi illuminanti di design a causa delle loro dimensioni ancora troppo elevate e alla luce emessa, risultante notevolmente meno incisiva rispetto alle compagne a filamento.

Speciale illuminazione alberghi.

 

Oggi abbiamo innaugurato la nuova sezione dedicata all’illuminazione in cristalli e pendenti strass di grandi dimensioni, particolarmente indicati per ambienti classici raffinati, in particolare troverete: 

  • Lampadari per alberghi
  • Lampadari per hotel
  • Lampadari per zone comuni
  • Plafoniere per alberghi
  • Plafoniere per hotel
  • Plafoniere per camere di hotel
  • Plafoniere per camere di alberghi
  • Piantane per alberghi
  • Piantane per hotel
  • Piantane per camere di hotel
  • Piantane per camere di alberghi
  • Applique per alberghi
  • Applique per hotel
  • Applique per camere di hotel
  • Applique per camere alberghiere
  • Lampade per alberghi
  • Lampade per hotel
  • Lampade per comunità
  • Lampade da parete per alberghi
  • Lampade da parete per hotel
  • Lampade da tavolo per alberghi  
  • Come al solito qualità e prezzi altamente competitivi, grazie alla ricerca continua e professionale del nostro team.

    Visitate la sezione cliccando su http://illuminazionealberghi.modaedesign.com/

    La festività dei Santi e dei Morti e ‘A livella – Antonio De Curtis Toto’

    Si avvicina la festività dei Santi e dei Morti, noi la vogliamo ricordare con un capolavoro del Principe della risata: Antonio De Curtis in arte Totò:

    Ogn’anno,il due novembre,c’é l’usanza
    per i defunti andare al Cimitero.
    Ognuno ll’adda fà chesta crianza;
    ognuno adda tené chistu penziero.Ogn’anno,puntualmente,in questo giorno,
    di questa triste e mesta ricorrenza,
    anch’io ci vado,e con dei fiori adorno
    il loculo marmoreo ‘e zi’ Vicenza.

    St’anno m’é capitato ‘navventura…
    dopo di aver compiuto il triste omaggio.
    Madonna! si ce penzo,e che paura!,
    ma po’ facette un’anema e curaggio.

    ‘O fatto è chisto,statemi a sentire:
    s’avvicinava ll’ora d’à chiusura:
    io,tomo tomo,stavo per uscire
    buttando un occhio a qualche sepoltura.

    “Qui dorme in pace il nobile marchese
    signore di Rovigo e di Belluno
    ardimentoso eroe di mille imprese
    morto l’11 maggio del’31″

    ‘O stemma cu ‘a curona ‘ncoppa a tutto…
    …sotto ‘na croce fatta ‘e lampadine;
    tre mazze ‘e rose cu ‘na lista ‘e lutto:
    cannele,cannelotte e sei lumine.

    Proprio azzeccata ‘a tomba ‘e stu signore
    nce stava ‘n ‘ata tomba piccerella,
    abbandunata,senza manco un fiore;
    pe’ segno,sulamente ‘na crucella.

    E ncoppa ‘a croce appena se liggeva:
    “Esposito Gennaro – netturbino”:
    guardannola,che ppena me faceva
    stu muorto senza manco nu lumino!

    Questa è la vita! ‘ncapo a me penzavo…
    chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
    Stu povero maronna s’aspettava
    ca pur all’atu munno era pezzente?

    Mentre fantasticavo stu penziero,
    s’era ggià fatta quase mezanotte,
    e i’rimanette ‘nchiuso priggiuniero,
    muorto ‘e paura…nnanze ‘e cannelotte.

    Tutto a ‘nu tratto,che veco ‘a luntano?
    Ddoje ombre avvicenarse ‘a parte mia…
    Penzaje:stu fatto a me mme pare strano…
    Stongo scetato…dormo,o è fantasia?

    Ate che fantasia;era ‘o Marchese:
    c’o’ tubbo,’a caramella e c’o’ pastrano;
    chill’ato apriesso a isso un brutto arnese;
    tutto fetente e cu ‘nascopa mmano.

    E chillo certamente è don Gennaro…
    ‘omuorto puveriello…’o scupatore.
    ‘Int ‘a stu fatto i’ nun ce veco chiaro:
    so’ muorte e se ritirano a chest’ora?

    Putevano sta’ ‘a me quase ‘nu palmo,
    quanno ‘o Marchese se fermaje ‘e botto,
    s’avota e tomo tomo..calmo calmo,
    dicette a don Gennaro:”Giovanotto!

    Da Voi vorrei saper,vile carogna,
    con quale ardire e come avete osato
    di farvi seppellir,per mia vergogna,
    accanto a me che sono blasonato!

    La casta è casta e va,si,rispettata,
    ma Voi perdeste il senso e la misura;
    la Vostra salma andava,si,inumata;
    ma seppellita nella spazzatura!

    Ancora oltre sopportar non posso
    la Vostra vicinanza puzzolente,
    fa d’uopo,quindi,che cerchiate un fosso
    tra i vostri pari,tra la vostra gente”

    “Signor Marchese,nun è colpa mia,
    i’nun v’avesse fatto chistu tuorto;
    mia moglie è stata a ffa’ sta fesseria,
    i’ che putevo fa’ si ero muorto?

    Si fosse vivo ve farrei cuntento,
    pigliasse ‘a casciulella cu ‘e qquatt’osse
    e proprio mo,obbj’…’nd’a stu mumento
    mme ne trasesse dinto a n’ata fossa”.

    “E cosa aspetti,oh turpe malcreato,
    che l’ira mia raggiunga l’eccedenza?
    Se io non fossi stato un titolato
    avrei già dato piglio alla violenza!”

    “Famme vedé..-piglia sta violenza…
    ‘A verità,Marché,mme so’ scucciato
    ‘e te senti;e si perdo ‘a pacienza,
    mme scordo ca so’ muorto e so mazzate!…

    Ma chi te cride d’essere…nu ddio?
    Ccà dinto,’o vvuo capi,ca simmo eguale?…
    …Muorto si’tu e muorto so’ pur’io;
    ognuno comme a ‘na’ato é tale e quale”.

    “Lurido porco!…Come ti permetti
    paragonarti a me ch’ebbi natali
    illustri,nobilissimi e perfetti,
    da fare invidia a Principi Reali?”.

    “Tu qua’ Natale…Pasca e Ppifania!!!
    T”o vvuo’ mettere ‘ncapo…’int’a cervella
    che staje malato ancora e’ fantasia?…
    ‘A morte ‘o ssaje ched”e?…è una livella.

    ‘Nu rre,’nu maggistrato,’nu grand’ommo,
    trasenno stu canciello ha fatt’o punto
    c’ha perzo tutto,’a vita e pure ‘o nomme:
    tu nu t’hè fatto ancora chistu cunto?

    Perciò,stamme a ssenti…nun fa”o restivo,
    suppuorteme vicino-che te ‘mporta?
    Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive:
    nuje simmo serie…appartenimmo à morte!”

    Illuminare bene gli ambienti di casa

    Unire le luci in modo che facciano parte dell’arredamento, non certo considerarle elementi supplementari, aggiunti artificialmente a un assieme già completato, finito, qualunque sia il suo stile.
    L’illuminazione deve giocare un ruolo essenziale, dare una luce uniforme e più soffusa nelle camere di passaggio o in quelle personali, più forte nelle camere molto usate, (soprattutto nel soggiorno).
    Inoltre piazzare lampade dove possano offrire sorgenti di luce che si aggiungano all’illuminazione dell’ambiente, quando siano utili in alcuni punti dell’ ambiente stesso.
    Queste luci devono riuscire a rischiarare perfettamente un’oggetto artistico o a dare tutta la luminosità necessaria alla tavola da pranzo o sul piano di una scrivania, e fornire la luce utile alla lettura, al lavoro a maglia, alla conversazione.
    Non occorre quindi una luce particolare per ciascuno di questi casi che abbia sempre una funzione perfetta; deve essere scelta ogni volta per la sua forma estetica e per la sua attitudine a fornire una buona illuminazione per ciascuna particolare funzione.
    L’illuminazione dell’ ambiente può essere diretta, per esempio il raggio luminoso cadere quindi dal soffitto, o indiretta, cioè rivolta al soffitto o alle pareti che rifletteranno la luce con maggior dolcezza.

    L’illuminazione richiesta si ottiene con diversi tipi di lampadari più o meno funzionali secondo che il loro impiego sia più decorativo o semplicemente tecnico.
    Infine, si deve tener presente che la luce, di per sé stessa, è un importante elemento dell’ arredamento, perché si adatta a far risaltare i colori ed i materiali, e che l’illuminazione decorativa si deve considerare un elemento riuscito nell’ arredamento stesso.

    Come installare un lampadario

    Installare un lampadario al soffitto è un’operazione tendenzialmente semplice, ma che deve essere eseguita con la massima cura. In primo luogo ricordatevi sempre di “staccare la luce” dal contatore centrale in modo da lavorare in sicurezza, poi verificate che dal soffitto escano i fili che portano corrente elettrica e al loro fianco ci sia un gancio al quale poter appendere il lampadario. Se questo gancio non ci fosse saremmo alla presenza della prima e unica vera seccatura, in quanto, necessariamente, dovremo provvedere o con un apposito tassello a gancio, possibilmente chimico e non tradizionale oppure piegando una barretta di metallo o un filo di ferro molto robusto ad anello e murandolo con del cemento a presa rapida di fianco ai cavi elettrici.

    Ma c’è anche da dire che la maggior parte delle sospensioni moderne portano una staffa che viene fissata al soffitto con i tasselli e su quella staffa viene fissato il lampadario.

    A questo punto il lavoro è molto semplice: si preparano i fili spellandoli per mezzo centimetro, sia quelli che escono dal soffitto che quelli del lampadario; si appende il lampadario al gancio o alla staffa e si procede al collegamento dei fili. I cavi elettrici sono colorati quindi è difficile sbagliare, state particolarmente attenti a quello di messa a terra, di colore giallo e verde, che dovrete collegare con una fascetta di ferro al fusto di metallo del lampadario. Gli altri due fili, quello blu e quello marrone li collegherete ai corrispondenti che escono dal soffitto.

    Per il collegamento dei fili evitate pericolosi pasticci e accrocchi con il nastro adesivo, usate invece dei piccoli morsetti, assolutamente più comodi e soprattutto sicuri.

    La scelta del lampadario: operazione difficile.

    La luce, naturale e artificiale, è uno dei principali fattori che rendono più o meno confortevole un ambiente.
    Una buona illuminazione deve consentire un’adeguata visione e, al tempo stesso, un uso razionale dell’energia.

    Una casa ben illuminata è una casa dove si vive bene, si possono svolgere diversi compiti visivi senza affaticare la vista, si può ridurre il rischio di eventuali incidenti domestici e ricreare un ambiente accogliente. Con la luce si possono correggere difetti, evidenziare punti forza, valorizzare l’arredo o un’opera d’arte.

    Il mercato dell’illuminazione negli ultimi anni si è arricchito notevolmente e scegliere l’apparecchio che meglio si addice alle proprie esigenze può rivelarsi difficile, anche perchè oltre alla funzionalità incide anche l’estetica in continua evoluzione o involuzione (col il ritorno al passato), a seconda delle mode e le tendenze del momento.

    I feedback di Modaedesign.com.

    Al fine di poter migliorare i nostri standard qualitativi abbiamo inserito i commenti di feedback al nostro sito, infatti per ogni transazione e per ogni oggetto acquistato, l’acquirente ad oggi ha la possibilità di rilasciare un commento di feedback del tutto neutrale e senza influenza da parte nostra.
    Quindi chiediamo commenti obiettivi: basati sui fatti e relativi alla compravendita.

    Nemmano il tempo di innaugurarli già il primo negativo, veramente sfigati…

    Ci auguriamo che sia uno dei pochi e che da parte vostra ci sia la massima comprensione, siamo umani e possiamo sbagliare…

    Recensione Fil de Fer Tubolari Sospensione – DES’INLIGHT

    Oggi vi voglio parlare di questa lampada che rivisita il modello Fil de fer di Catellani & Smith, si chiama Fil de Fer Tubolari e prodotta da DES’INLIGHT. Parte dallo stesso concetto Fil de fer ma ripropone una finitura diversa con tubolari in alluminio intorno che permettono alla luce una diffusione particolare.

    Grazie a questi tubolari la luce riesce a creare un ambiente soft ed elegante.

    La stanza che predilige questa lampada è la camera da letto, abbinabile ad arredamenti moderni ma non male osare anche in ambienti classici con tonalità scure.

    Ecco il link per acquistarlo:
    http://www.modaedesign.com/product_info.php?products_id=2061

    Sondaggi

    Periodicamente Modaedesign.com farà dei sondaggi per avvicinarsi sempre di più al vostro modo di pensare, al fine di accontetarvi e di essere sempre vicino alle vostre esigenze.

    Vi ringraziamo della vostra disponibilità.

    Il Blog di Modaedesign.com

    Cari visitatori, Modaedesign è felice di comunicare ai suoi utenti la nascita del blog aziendale, incentrato su tutti gli argomenti che possono interessare, direttamente o indirettamente, i nostri fedelissimi clienti e non.

    Grazie a questa nuova forma di comunicazione, dunque, avremo la possibilità di garantirvi un’ulteriore fonte di informazione, ma allo stesso tempo voi tutti potrete esprimere le vostre impressioni sui temi e i prodotti che saranno trattati di volta in volta. Crediamo, infatti, che al giorno d’oggi sia indispensabile confrontarsi quotidianamente con gli utenti (non necessariamente clienti) per capire al meglio quelle che possono essere le vostre esigenze in un determinato periodo.

    Modaedesign inoltre, ritiene di poter migliorare i propri standard qualitativi a partire da una relazione costante e diretta con ognuno di voi, sperando ovviamente di raccogliere consensi per quanto fatto e per quanto faremo, ma restando contemporaneamente aperti a critiche di ogni tipo, purché non offensive e poste in modo costruttivo.

    Altro nostro obiettivo sarà quello di discutere insieme delle iniziative più varie legate al mondo pubblicitario, accogliendo suggerimenti e lanciando sondaggi di varia natura. Il tutto senza dimenticare l’emergente area video.