Vistosi e il suo “Segreto Grande”…

Il nome del nostro lampadario moderno, “Segreto Grande“, sembra voler suggerire a colui che ne entrerà in contatto, ciò che ne è il costituto fondamentale: l’intramontabile misteriosa tecnica con cui operano i soffiatori lagunari di Vistosi, espertissimi maestri della lavorazione del vetro di Murano.

La nostra lampada a sospensione testimonia infatti il possibilissimo connubio tra tecnologia, design innovativo e la prestigiosa tradizione artigiana lagunare che l’azienda Vistosi riesce a realizzare da sempre in ciascuno dei suoi prodotti.

La personalissima tecnica della soffiatura a bocca del vetro, di cui sotto potrete leggere i passaggi chiave, dona a ciascuna delle lampade della collezione Segreto un tocco di unicità assoluta: essendo lavorate a mano, infatti, dalle fornaci non potranno mai uscire due elementi identici. La forma del lampadario è pura, lineare, ed i colori interni, topazio o cristallo o acqua mare, si alternano alle trasparenze creando un gioco di estremo fascino di spazi pieni e vuoti. Inoltre, le tonalità sembrano ricadere sul vetro adagiandosi ad esso come foulard di seta. Grazia, eleganza e pizzico di estro, permettono al lampadario di diventare una gemma d’arredo con la quale nobilitare la propria dimora. Infine, l’elaborata modalità di lavorazione, che fa del lampadario, lo ricordiamo, un misterioso “Segreto Grande”, offre un’ultima particolarità che accresce ancora di più il suo fascino suggestivo: a luce spenta, il colore del vetro risulta bianco. Ma non appena si accende la lampada, ecco che la sua cromaticità si fa manifesta, cangiando con delicatezza l’intero assetto!

Note Tecniche e Breve Descrizione del lampadario moderno Segreto Grande Vistosi (materiali, colori, finiture)
Descrizione: particolare tecnica di soffiatura rende il vetro bianco a luce spenta e leggermente colorato a luce accesa.
Colori: Lampadario in vetro soffiato decorato a fasce bianche ed interno colorato trasparente disponibile nei colori: bianco interno cristallo o bianco interno topazio; fino ad esaurimento scorte anche bianco interno acquamare. Parti metalliche color nichel satinato.
Lampadine: 2 E27 max 100 wattW
Dimensioni: larghezza: 16cm lunghezza: 32cm altezza: 32cm lunghezza filo max: 120cm

Lo sapevate che… Cos’è la tecnica della soffiatura?

La tecnica della soffiatura, che permette di soffiare il vetro al fine di donargli l’aspetto materico desiderato, venne scoperta in Medio Oriente, ed in particolare dai Fenici, alla fine del I secolo a.C. Visitando un’ antica officina muranense o lagunare, sembra di tornare indietro di quasi un millennio: dal momento della scoperta ad oggi, infatti, la tecnica della soffiatura non è mai più stata modificata, ma ha proseguito il suo corso, mantenendo invariato il suo segreto fino ai nostri giorni.
Dalla fornace a crogiolo (padella) l’artigiano preleva la quantità di vetro fuso cui vuol dare forma. Per farlo, di norma usa un tubo di ferro, detto “canna da soffio “. Poiché il materiale è troppo incandescente e fluido, e tende a colare, viene reso più freddo. Ciò consente all’enorme goccia (chiamata con diversi termini, secondo la località, tra cui “bolo”, “pera”) di assumere una forma vicina a quella del cilindro. In seguito, il soffiatore pone la canna in posizione verticale e inizia ad immettere aria nel bolo, facendolo a volte ruotare aiutandosi con pinze e forbici, il quale si gonfia a poco a poco mentre le sue pareti si fanno sempre più sottili. Per giungere alla sagoma prescelta, è necessario procedere in più momenti. Al termine della soffiatura l’oggetto può essere arricchito da altri componenti, ad esempio i piedi e i manici, che vengono posti, con l’utilizzo di boli di piccole dimensioni, sulla superficie già solidificata. Poichè questi elementi sono allo stato pastoso, possono essere ancora ben plasmati e modellati, prima che si saldino e solidifichino definitivamente. (fonti: www.triesterivista.it ; www.bidiboard.it; www.vitrum.it)