Parte in questi giorni al Politecnico di Milano il Master in Lghtng Design. Corsi simili sono stati attivati in diversi atenei italiani. L’obiettivo del master è la formazione di una figura professionale, già attiva nel resto dell’Europa, che può essere definita con il titolo di lighting designer. Questa figura ha competenze di confine tra quelle tipiche dell’architetto e quelle proprie all’illuminotecnico proveniente dal campo impiantistico. La figura del lighting designer assume un ruolo significativo e professionalmente qualificante. Il suo ambito progettuale comprende numerosi e diversificati settori che vanno da quello specificatamente architettonico e urbano, a quello del disegno industriale, della museografia, nonché a quello teatrale e/o artistico.
Il corso è concepito per fornire adeguate e aggiornate conoscenze tecniche e pratiche a una figura professionale con preparazione specifica che possa assolvere alla progettazione illuminotecnica di tutte quelle tipologie culturali (teatro, cinema, TV, museo, scenografia urbana, etc) e di mercato (allestimenti fieristici, sfilate, grande distribuzione, convention, etc).
Uno degli aspetti fondamentali del corso è il suo carattere operativo, volto a trarre da tutte le materie di studio l’addestramento necessario per far fronte con flessibilità alle varie tipologie progettuali. Per questo verranno effettuate anche 280 ore di stages, nella parte terminale del corso, tenendo conto delle preferenze e delle propensioni professionali individuali degli allievi. Il profilo professionale del light design è rispondente alle reali richieste del mercato pubblico e privato, delle situazioni culturali, sociali e ludiche, ma a tutt’oggi non trova nell’offerta formativa una possibilità di effettivo e specifico addestramento che consenta una risposta adeguata. In altri paesi invece questa figura ha già trovato una collocazione ufficiale nel mondo del lavoro.
In termini piuttosto generici si può affermare che il lighting designer sia
un professionista laureato in architettura o in design con un’esperienza
specifica nel settore dell’illuminazione.
La figura del lighting designer può confinare con quella del product
designer quando si tratta di progettare e realizzare oggetti d’illuminazione
in grado di incontrare gusti ed esigenze del pubblico. Il suo ambito
d’azione principale riguarda però la progettazione dell’illuminazione,
nei contesti più diversi.
L’importanza di una figura dedicata esclusivamente alla progettazione
della luce si coglie pensando a quanta parte ha la luce, naturale o artificiale,
nella qualità di vita degli esseri umani. L’abitabilità di un
ambiente, ma anche la salute stessa dell’uomo, subiscono profondi condizionamenti
in caso di eccessiva privazione di luce. Inoltre, l’illuminazione
è uno dei fattori basilari affinché l’uomo possa utilizzare il più sviluppato
dei suoi sensi: la vista. Vedere correttamente l’ambiente circostante
permette di interagire con esso, innescando nel contempo processi
comportamentali, emozionali e cognitivi.
Tra le sfide lanciate dall’uomo moderno alla natura, ribellarsi all’alternanza
tra giorno e notte, luce e buio, è una di quelle che più profondamente
hanno alterato i ritmi di vita e le abitudini. L’illuminazione artificiale
si è dunque guadagnata un posto sempre più importante nei processi
di progettazione, legando l’esigenza dell’intervento di un lighting
designer non solo alla componente impiantistica, ma anche ad aspetti
come il comfort e la comunicazione.
Infatti, soprattutto negli ambienti di lavoro, deve essere garantito il
comfort necessario per non sforzare la vista o non incappare in disturbi
visivi. Ma il legame tra luce e comunicazione è più forte in contesti
come il teatro o le sale museali, dove l’illuminazione fa parte di un messaggio.
Davanti a uno spettacolo teatrale, lo spettatore deve guardare
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più che semplicemente vedere quello che accade in scena, e la luce è
soltanto uno degli elementi che aiutano a costruire l’immagine complessiva.
Proprio perché la luce è un elemento essenziale alla vista e l’illuminazione
deve rispondere a esigenze utilitaristiche ed estetiche, il lighting
designer spesso è costretto a limitare la propria creatività. Altri limiti
con cui questo professionista è costretto a confrontarsi sono la fattibilità
tecnica e i vincoli strutturali, ma anche alcuni condizionamenti di natura
normativa.
In genere, tra le richieste rivolte al lighting designer vi è anche quella
di ricercare un certo valore estestico. L’impianto d’illuminazione
dovrebbe produrre un effetto efficace e gradevole quando è in funzione,
ma dovrebbe essere altrettanto gradevole a vedersi anche quando è
spento. Si parla in questo caso di estetica delle fonti luminose.
Le sfide cui può essere chiamato l’esperto in light design sono numerose
e molto diverse tra loro, in ragione della diversità di ambienti, sia
interni sia esterni, che necessitano di un impianto di illuminazione artificiale.
Nelle abitazioni, dove per i ritmi di vita moderni le persone si radunano
soprattutto nelle ore serali, l’illuminazione è una componente imprescindibile
della vita famigliare e delle attività domestiche.
ASSOCIAZIONI
• Associazione italiana di illuminazione; via Traiano 7, 20149 Milano; tel.
02 3313463; fax 02 33106393; segreteria@aidiluce.it; www.aidiluce.it
• Associazione nazionale produttori illuminazione (ASSIL);via Gattamelata
34, 20149 Milano; tel. 02 3264236; fax 02 3264320; assil@anie.it;
www.assil.it
• International Association of Lighting Designers;Merchandise Mart, Suite 9-
104, 200 World Trade Center Chicago, IL 60654, USA; tel. 312 5273677;
fax 312 5273680; www.iald.org
SBOCCHI PROFESSIONALI
Al termine del percorso di formazione la ricerca del lavoro dovrebbe
indirizzarsi principalmente verso:
• aziende del settore illuminotecnico;
• studi professionali (ne esistono già diversi specializzati nel lighting
design);
• uffici tecnici della Pubblica amministrazione
• musei, teatri e altre istituzioni collegate con il mondo dell’arte e dello
spettacolo;
• negozi di illuminazione.
LIBRI
• Architetture in luce. Il progetto d’illuminazione d’esterni, di D. Ravizza,
Franco Angeli 2005
• Illuminazione di parchi e giardini, di G. Forcolini, Calderini edagricole
2000
• Illuminare con i condotti ottici. Fibre ottiche e guide di luce nel lighting
design, di G. Forcolini, Hoepli 1999
• Lighting. Lampade, apparecchi, impianti. Progettazione per ambienti
interni ed esterni, di G. Forcolini, Hoepli 2004
• Lezioni di illuminotecnica, di P. Palladino, Tecniche nuove 2002
• Luce dinamica. Effetti di luce per vetrine, show-room, punti vendita,
allestimenti, di G. Forcolini e S. Forte, Tecniche nuove 2003
• Luci per esporre. Illuminare tra design e tecnica, di A. Pasetti, Marsilio
2006
• Performance in lighting. La luce come strumento di progetto, di M.
Rossi e A. Seassaro, Aracne 2006
• Progettare con la luce, di D. Ravizza, Franco Angeli 2001
RIVISTE
• Luce e design, Tecniche nuove, Milano; tel. 02 390901; info@tecnichenuove.
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