SPOUF al Fuori Salone: presente anche all’Opificio 31!

Ultima tappa della mia avventura nello spazio del Fuori Salone 2011 è stata lo spazio espositivo della Range Rover Evoque, nell’Officina-Tortona Locations, Opificio 31, in Via Tortona 31.

Nell’area per una settimana si sono susseguite una serie di iniziative delle grandi aziende automobilistiche, anch’esse desiderose di festeggiare i 50 anni del Salone del Mobile.

Entrata nella location di Land Rover, mentre ai visitatori vengono offerte deliziose bevande da degustare, ammiro con piacere l’installazione eccezionale che l’artista inglese Benedict Radcliffe ha presentato in occasione del Design Week, in collaborazione con Land Rover.
L’installazione di Benedict rappresenta a grandezza naturale alcuni elementi principali della nuova Range Rover Evoque. L’esclusiva installazione reticolare (o wireframe) è stata realizzata in acciaio verniciato con tonalità differenti, tutte vivacissime e contrastanti.
In maniera suggestiva e affascinante l’opera nasce dalla volontà di porre in evidenza le caratteristiche della nuova auto, e lo fa tramite questo divertente gioco in treD, che non può che incontrare il plauso di tutto il pubblico del Fuori Salone.
Insieme al mio compagno di avventure, che scatta subito qualche foto, mi soffermo ad ammirare il lavoro di un così giovane artista (di soli 31 anni)… E mi rendo conto di che meravigliosa occasione sia il FUORI SALONE anche per chi ha tanto talento e poco spazio a disposizione per emergere e far accorgere il mondo delle sue potenzialità. Benedict cel’ha proprio fatta!
Sostiamo sulle sedute poste a destra dell’installazione, e notiamo ancora una volta che anche qui domina SPOUF: boomerang e la collezione wave in particolare sono davvero ad ogni angolo di zona TORTONA, pronti ad alleggerire un po’ la stanchezza degli appassionati, e nello stesso tempo a rispondere alla sete di design che aleggia costantemente nell’aria.

Ora abbiamo proprio concluso la serata. Sono le 22.00 e la stanchezza di una settimana ricchissima di emozioni eppure vissuta tanto intensamente, inizia a scendere in noi.
Decidiamo di abbandonare il campo di battaglia, dopo un ultimo drink, questa volta analcolico perché si torna a guidare…
Le strade sono ancora in preda ad ondate di giovani e meno giovani straordinariamente iperattivi.
Mi faccio riaccompagnare all’auto, dopo un viaggio in bus passato a dare indicazioni in inglese maccheronico a due tedeschi in cerca di un hotel fantasma.
Un ultimo saluto e un arrivederci a presto mi separa dal mio piacevole amico, e io sono pronta per il viaggio di ritorno con la mia super micra: le note al pianoforte concepite e pizzicate con formidabile maestria dal genio di Mario Biondi mi cullano verso casa.
Non c’è finale più azzeccato a una settimana in cui ho potuto godere di una Bellezza che supera le singole capacità umane, sorprende proprio perché inaspettatamente risorge, e di cui l’uomo si fa vivo strumento partecipante e nello stesso tempo limitato artigiano e solo co-artefice.
“Be lonely, and show me, some new ways from feeling. I had thought you are in my world…”
L’arte dà prova che l’insuperabile può entrare nella storia. Il divino si comunica e lo fa anche grazie alla creatività degli uomini, affinché ciascuno sia costretto in qualche modo ad affermare l’esistenza del montaliano: “più in là” di cui le cose sono puro e drammatico riverbero.